Page 13 - Il gatto nero
P. 13

za invece non fece che renderlo più caro a mia moglie la
           za invece non fece che renderlo più caro a mia moglie la
           quale, come ho già detto, possedeva a un alto grado
           quale, come ho già detto, possedeva a un alto grado
           quell’umanità di sentimento che prima era stata anche
           quell’umanità di sentimento che prima era stata anche
           una delle mie caratteristiche e la sorgente dei miei godi-
           una delle mie caratteristiche e la sorgente dei miei godi-
           menti più semplici e più puri.
           menti più semplici e più puri.
           Comunque l’affezione del gatto per me pareva crescere
           Comunque l’affezione del gatto per me pareva crescere
           in ragione della mia avversione per lui. Seguiva i miei
           in ragione della mia avversione per lui. Seguiva i miei
           passi con un’ostinazione che sarebbe difficile far capire
           passi con un’ostinazione che sarebbe difficile far capire
           al lettore. Ogni volta che mi mettevo a sedere, si sdraia-
           al lettore. Ogni volta che mi mettevo a sedere, si sdraia-
           va sotto la mia seggiola o mi saltava sulle ginocchia, co-
           va sotto la mia seggiola o mi saltava sulle ginocchia, co-
           prendomi delle sue odiate carezze. Se mi alzavo per
           prendomi delle sue odiate carezze. Se mi alzavo per
           camminare mi si metteva fra le gambe a rischio di farmi
           camminare mi si metteva fra le gambe a rischio di farmi
           cascare, o, adunghiandomi i panni coi suoi lunghi
           cascare, o, adunghiandomi i panni coi suoi lunghi e  e
           aguzzi artigli, mi si arrampicava sin sul petto. Desidera-
           aguzzi artigli, mi si arrampicava sin sul petto. Desidera-
           vo in quei momenti di assestargli qualche colpo mortale,
           vo in quei momenti di assestargli qualche colpo mortale,
           ma mi trattenevo, in parte per il ricordo del mio primo
           ma mi trattenevo, in parte per il ricordo del mio primo
           delitto, e principalmente – lasciatemelo confessare subi-
           delitto, e principalmente – lasciatemelo confessare subi-
           to – per un vero terrore che la bestia mi ispirava.
           to – per un vero terrore che la bestia mi ispirava.
           Questo terrore non era propriamente di un male fisico,
           Questo terrore non era propriamente di un male fisico,
           pure non saprei come definirlo altrimenti. Mi vergogno
           pure non saprei come definirlo altrimenti. Mi vergogno
           di confessarlo, sì, anche in questa cella da malfattore mi
           di confessarlo, sì, anche in questa cella da malfattore mi
           vergogno di confessare che il terrore e l’orrore ispirati-
           vergogno di confessare che il terrore e l’orrore ispirati-
           mi da quell’animale erano aumentati da una delle chi-
           mi da quell’animale erano aumentati da una delle chi-
           mere più chimeriche che sia possibile concepire. Più di
           mere più chimeriche che sia possibile concepire. Più di
           una volta mia moglie aveva richiamato la mia attenzione
           una volta mia moglie aveva richiamato la mia attenzione
           sul carattere di quella macchia bianca che costituiva
           sul carattere di quella macchia bianca che costituiva
           l’unica differenza visibile fra la strana bestia e quella
           l’unica differenza visibile fra la strana bestia e quella
           che avevo ucciso.
           che avevo ucciso.

                                          11
   8   9   10   11   12   13   14   15   16   17   18