Page 17 - Odi e Inni
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L’uomo è men lieto della cutrettola:
                         pensano e vanno, pensano e piangono;

                         ed oggi più. Certo
                         n’è causa quel campo deserto.



                         Oh! là tra i tanti fiori che odorano,
                         c’è il serpe. Io voglio domani al lugubre

                         umano aratore,
                         seguendone il solco «Fa cuore!»



                         vuo’ dirgli: «è tanto dolce il tuo vivere,
                         che con la stessa marra a te semini



                         il grano, ed amico

                         tu scopri ad un altro il lombrico!…» –







                                                L’ISOLA DEI POETI





                         Il treno andava. Gli occhi a me la brezza

                         pungea tra quella ignota ombra lontana;
                         e m’invadea le vene la dolcezza

                         antelucana:


                         e il capo mi si abbandonò. Tra i crolli

                         del treno allora non udii che un frùscio
                         uguale: il sonno avea spinto sui molli

                         cardini l’uscio,


                         e, di là d’esso, il fragor ferreo parve

                         piano e lontano. Ed ecco udii, ricordo,
                         il metro uguale, tra un vocìo di larve,

                         del tetracordo:


                         di là dal sonno, alcuno udii narrare

                         le due Sirene e il loro incantamento,
                         e la lor voce aerea, di mare

                         fatta e di vento:


                                                                                                               15
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