Page 12 - Myricae
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Giovanni Pascoli - Myricae
portai la mano al capo sanguinante,
e tutti, o figli miei, vi benedissi.
Io gettai un grido in quel minuto, e poi
mi pianse il cuore: come pianse e pianse! 80
e quel grido e quel pianto era per voi.
Oh! le parole mute ed infinite
che dissi! con qual mai strappo si franse
la vita viva delle vostre vite.
Serba la madre ai poveri miei figli: 85
non manchi loro il pane mai, né il tetto,
né chi li aiuti, né chi li consigli.
Un padre, o Dio, che muore ucciso, ascolta:
aggiungi alla lor vita, o benedetto,
quella che un uomo, non so chi, m’ha tolta. 90
Perdona all’uomo, che non so; perdona:
se non ha figli, egli non sa, buon Dio…
e se ha figlioli, in nome lor perdona.
Che sia felice; fagli le vie piane;
dagli oro e nome; dagli anche l’oblio; 95
tutto: ma i figli miei mangino il pane.
Così dissi in quel lampo senza fine;
Vi chiamai, muto, esangue, a uno a uno,
dalla più grandicella alle piccine.
Spariva a gli occhi il mondo fatto vano. 100
In tutto il mondo più non era alcuno.
Udii voi soli singhiozzar lontano. –
Dice; e più triste si rinnova il pianto;
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