Page 9 - Myricae
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IL GIORNO DEI MORTI
Io vedo (come è questo giorno, oscuro!),
vedo nel cuore, vedo un camposanto
con un fosco cipresso alto sul muro.
E quel cipresso fumido si scaglia
allo scirocco: a ora a ora in pianto 5
sciogliesi l’infinita nuvolaglia.
O casa di mia gente, unica e mesta,
o casa di mio padre, unica e muta,
dove l’inonda e muove la tempesta;
o camposanto che sì crudi inverni 10
hai per mia madre gracile e sparuta,
oggi ti vedo tutto sempiterni
e crisantemi. A ogni croce roggia
pende come abbracciata una ghirlanda
donde gocciano lagrime di pioggia. 15
Sibila tra la festa lagrimosa
una folata, e tutto agita e sbanda.
Sazio ogni morto, di memorie, posa.
Non i miei morti. Stretti tutti insieme,
insieme tutta la famiglia morta, 20
sotto il cipresso fumido che geme,
stretti così come altre sere al foco
(urtava, come un povero, alla porta
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