Page 316 - Jane Eyre
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— Oh, no! Mason non mi nuocerà né mi sfiderà vo-
           lontariamente, ma senza volerlo, può, con una parola
           spensierata, privarmi, se non della vita, almeno della fe-
           licità.
              — Raccomandategli di stare attento, signore; ditegli
           ciò che voi temete e mostrategli come debba evitare
           ogni pericolo.
              Vidi sulle sue labbra un sorriso sardonico; mi prese la
           mano, poi la respinse vivamente.

              — Se fosse possibile, — riprese, — non vi sarebbe
           alcun pericolo; da che conosco Mason, è bastato che gli
           dicessi: "Fate così" e l'ha fatto. Ma in questo caso non
           posso dirgli: "Badate bene di non nuocermi, Riccardo!"
           perché non deve sapere che ha la possibilità di farmi del
           male. Vi vedo confusa e confonderò anche più le vostre
           idee. Siete la mia piccola amica, non è vero?
              — Signore, desidero esservi utile e obbedirvi in tutto
           ciò che è onesto.
              — Precisamente, e me ne sono accorto. Ho osservato
           nel vostro volto una espressione di gioia quando poteva-
           te aiutarmi, farmi piacere, lavorare con me e per me; ma
           come avete detto, non volevate fare altro che ciò che è
           onesto. Se, al contrario, vi ordinassi qualche cosa di
           male, non potrei fare assegnamento sui vostri piedi agili
           e sulle vostre abili manine e non vedrei più il vostro vol-
           to animarsi; lo volgereste più ferma delle stelle fisse.
           Voi avete pure il potere di farmi del male, ma non vi
           farò vedere il lato vulnerabile, per paura di esser subito
           trafitto, nonostante il vostro cuore fedele e affettuoso.


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