Page 332 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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i ragazzi e a portarli in prima linea a combattere.


             Noti  da  parte  dei  kuwaitiani  con  cui  sei  in  contatto  una  specie  di  sete  di
          vendetta contro l’uomo che ha distrutto uno dei Paesi che dopo tutto era uno
          dei più ricchi e felici del Medio Oriente?

             Vendetta  non  l’ho  avvertita,  mentre  l’odio  mi  sembra  di  sentirlo,  ma

          non  con  una  passione  quale  quella  che  sentivamo  noi  per  Mussolini  e
          Hitler. È gente molto diversa da noi e questo spiega molte cose. Mi fanno
          ricordare un  lm di fantascienza che ho visto diverso tempo fa dove c’era

          un  popolo  che  si  consegnava  al  nemico  –  e  quindi  alla  morte  –  senza
          ribellarsi.  Conoscendoli  in  questi  giorni  ho  capito  come  mai  si  siano
          consegnati  con  tanta  mitezza  il  2  di  agosto  a  Saddam  Hussein.  Loro
          amano  parlare  di  resistenza,  ma  io  non  credo  che  ne  abbiano  opposta
          tanta.  Forse  negli  ultimi  giorni  avranno  cercato  di  fare  qualcosa,  ma

          veramente  roba  da  poco  proprio  perché  non  è  nella  loro  natura  (non
          avevano un esercito per difendersi), è gente pacifica, non sono guerrieri.


             Secondo te per quanto tempo ancora durerà la guerra?

             A  questo  punto  mi  meraviglierei  (anche  se  di  natura  non  sono  molto
          ottimista) se durasse più di una settimana. Ma nelle guerre di piani precisi
          non se ne possono fare.

             Gli americani hanno condotto questa guerra con una battuta: «We are
          on  schedule,  stiamo  rispettando  la  tabella  di  marcia».  Ma  non  posso
          credere  che  lo  scenario  scritto  continui  a  realizzarsi on  schedule   no

          all’ultimo momento. È una vecchia legge che in guerra se le cose possono
          andare male ci vanno. Le cose non vanno mai come si prevede, c’è sì uno
          scenario stabilito, ma è uno scenario che  nisce sempre per modi carsi.
          Per  realtà  impreviste  io  intendo  proprio  il  fatto  che  la  famosa  Guardia
          Repubblicana,  che  Schwarzkopf  non  ha  mai  sottovalutata,  potrebbe

          difendersi bene.
             Stamane  tutti  dicevano:  «I  francesi  sono  entrati  come  un  coltello  nel
          burro»; Schwarzkopf espressioni del genere non le ha neanche azzardate,

          non soltanto perché sminuirebbero lo sforzo di ciò che ha fatto, ma perché
          in  realtà  degli  scontri  ci  sono  stati  e  continuano  a  esserci.  Anzi  ha
          sottolineato  la  frase  con  cui  ha   nito  di  parlare  dicendo:  «Fino  ad  ora
          l’o ensiva  è  andata  avanti  con  drammatico  successo,  (mi  ha  fatto
          impressione  l’aggettivo  drammatico),  le  truppe  stanno  facendo  un  gran

          bel  lavoro  ma  non  sarei  onesto  con  voi  se  non  vi  ricordassi  che  questa
          battaglia  è  a  uno  stadio  iniziale,  che  questa  o ensiva  è  incominciata
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