Page 327 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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troppo perché a saperne troppo si sciupa la sorpresa e il gusto di riuscire
          nelle cose di cili. Tanto per citare un esempio, pensi all’impresa dei CH-

          47  Chinook  che  sono  capitati  proprio  in  un  punto  nel  quale  c’era  un
          intero battaglione pronto ad arrendersi».
             In  altre  parole,  è  possibile  che  questa  guerra  si  concluda  in  modo
          diverso dal previsto.
             È possibile che la spasmodica attesa non abbia ragione di tormentarci.

          «Tutt’al  più»  concludono  quegli  ottimisti  «ci  sarà  un  attacco  molto  duro
          ma limitato dall’angolo sud-ovest del Kuwait per prendere alle spalle la
          Guardia repubblicana e facilitare l’avanzata dei kuwaitiani che insieme ai

          sauditi marceranno sulla capitale.»
             E Bush? Come reagirebbe Bush al mancato sbarco e al mancato assalto
          col cui annuncio seviziava Saddam Hussein? Peggio: come prenderebbe un
          «cessate  il  fuoco»  ordinato  da  un  Consiglio  di  Sicurezza  che  dice  sì  al
          Piano Gorbaciov? Con dispetto, ovvio. Con la rabbia di chi si vede privare

          d’una soddisfazione agognata. «We’ll kick him in the ass», «lo prenderemo
          a  calci  nel  culo»,  replicò  con  inaspettato  linguaggio  da  Marine,  quando
          Saddam  Hussein  disse  che  avrebbe  fatto  nuotare  gli  americani  nel  loro

          sangue.  Ma  in  queste  settimane  il  suo  odio  per  il  Feroce  Saladino  ha
          assunto  dimensione  da  tragedia  shakespeariana  e  vorrebbe  punirlo,
          umiliarlo,  distruggerlo  come  ha  distrutto  e  continua  a  distruggere  i  suoi
          ponti, i suoi bunker, i suoi radar, le sue ferrovie, i suoi aerei. Vorrebbe
          vederlo  morto,  o  almeno  in  catene,  per  trascinarlo  dinanzi  a  un  nuovo

          tribunale  di  Norimberga.  (Chi  avrebbe  sospettato  che  quell’americano
          tranquillo, dal volto pallido e la voce pacata, fosse capace di sentimenti
          così  furibondi?)  Non  ha  tutti  i  torti,  intendiamoci.  Se  Schwarzkopf

          rinuncia alla zampata  nale, Saddam Hussein si salva. Salvandosi resta al
          potere,  rimane  una  minaccia  per  gli  occidentali  e  il  petrolio  di  cui  gli
          occidentali  hanno  bisogno  come  un  drogato  ha  bisogno  della  droga,
          diventa davvero il vessillo che molti arabi vedono in lui: il prediletto di
          Allah,  il  condottiero  che  è  nella  mente  degli  uomini,  negli  occhi  delle

          donne, nel sorriso dei bambini, nella saggezza dei vecchi, e via di questo
          passo.
             Comunque una soddisfazione l’ha già avuta, il signor Bush. Quella che

          Saddam Hussein gli ha fornito su un piatto d’argento dimostrando di non
          essere né il prediletto di Allah, né il condottiero che sta nella mente degli
          uomini,  negli  occhi  delle  donne,  nel  sorriso  dei  bambini,  nella  saggezza
          dei vecchi, bensì un cialtrone che chiede aiuto a tutti per salvarsi la pelle.
          Un codardo che si nasconde nei bunker mentre il suo popolo muore.
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