Page 264 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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declino delle vendite serva ad abbassare il prezzo. Il petrolio non è merce
che si deteriora: quando non lo si vende, resta semplicemente dov’è. È più
giusto chiedersi, dunque, se il suo prezzo aumenterà. Bè, per ora abbiamo
deciso di congelare il prezzo attuale no a settembre. Se dopo settembre
potremo mantenerlo congelato per un altro po’ di tempo, è questione da
decidere. All’interno dell’OPEC, si sa, non la pensiamo tutti allo stesso
modo. Alcuni insistono perché il prezzo salga con un aumento del 35 per
cento, all’incirca quattro dollari al barile. Altri vogliono un aumento
minore.
E voi dell’Arabia Saudita cosa volete?
Noi aspettiamo di vedere come si comportano i paesi industrializzati, di
vedere cioè se intendono davvero incontrarsi coi paesi produttori di
petrolio e raggiungere un accordo.
In altre parole diciamo: abbassate i prezzi delle materie che ci vendete,
potete farlo giacché ne avete il monopolio, e noi ci comporteremo in
conseguenza. Lei sa quanto paghiamo, ad esempio, un barile di acqua
minerale? Il doppio di ciò che voi pagate per un barile di ottimo greggio.
Il nostro atteggiamento mi sembra dunque legittimo.
Comunque è de nitivo: se intendete davvero abbassare i prezzi, noi
faremo del nostro meglio per tenere ancora congelato il prezzo attuale. In
caso contrario, saremo anche noi per l’aumento. Sia pure non drastico.
Cosa intende per drastico?
Intendo un aumento abbastanza alto da disturbare l’economia
mondiale. Il trentacinque per cento è già drastico, direi.
E chi vuole un aumento drastico? Lo scià dell’Iran? Gheddafi?
Io non credo che l’Iran voglia un aumento drastico. Vuole un aumento,
sì, ma non del 35 per cento. A voler quello sono anzitutto le compagnie
petrolifere. Ovvio che quando il prezzo sale, il loro guadagno aumenta. E
se non si cambia il sistema, se l’Arabia Saudita non assume ad esempio il
controllo del cento per cento dell’ARAMCO come spero che avvenga in
futuro, esse continuano a sollecitare rialzi. Insieme alle compagnie
comunque metterei il Venezuela, l’Ecuador, l’Algeria, l’Iraq, il Gabon, la
Libia…
Senza che l’Arabia Saudita possa farci davvero qualcosa.
L’Arabia Saudita può farci molto, invece, perché è il primo paese