Page 7 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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quale apostata e spia, l'ingegnere iracheno Bareh Daud
                Ibrahim decapitato il 2 ottobre perché impiegato in una ditta

                americana, il commerciante iracheno (ma residente in Italia e
                marito di un'italiana) Ajad Anwar Wali fucilato lo stesso giorno

                col suo autista turco Yalmaz Dabja. Bisogna aggiungere anche
                il suo concittadino Maher Kemal decapitato il 10 ottobre

                insieme al suo autista Luqman Hussein perché lavorava pure

                lui alle dipendenze degli americani. E poi le quarantanove
                reclute assassinate il 20 ottobre, una ad una, col colpo alla

                nuca. Strage impinguata pochi giorni dopo da altre trentasette
                assassinate nel medesimo modo nonché da ventidue poliziotti,

                uno decapitato, uccisi quasi contemporaneamente a raffiche di
                mitra. (Ma delle reclute morte così s'è perso ormai il conto. Dei

                poliziotti, pure. Dopo quei due primi episodi il rito s'è ripetuto e
                si ripete con raggelante quotidianità, sicché a tutt'oggi si

                calcola che siano centinaia). E poi a quest'elenco bisogna
                aggiungere la giornalista Liqaa Abdul Razzaq eliminata a

                revolverate come spia. Bisogna aggiungere i trentaquattro
                bambini di Bagdad massacrati con le autobombe mentre

                stavano in fila per prendere l'acqua e le caramelle dei Marines.
                Bisogna aggiungere il giovane turista giapponese Shosei Koda,

                decapitato il 31 ottobre perché aveva avuto la pessima idea di

                andare in Iraq per vedere-coi-propri-occhi-quel-che-vi-
                succedeva. Bisogna aggiungere le due giovanissime sorelle

                piemontesi Jessica e Sabrina Rinaudo, dall'esplosivo islamico
                disintegrate a Taba in Egitto insieme ad altri ventinove turisti

                (quasi tutti israeliani) che come loro erano andati a farsi la
                vacanzina sul Mar Rosso.



                Lo dedico anche a loro questo libro, sì.



                Inoltre lo dedico al regista olandese Theo van Gogh: lo scorso
                2 novembre assassinato ad Amsterdam da un marocchino

                super-integrato nonché con doppia cittadinanza. (Ma di lui



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