Page 6 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
P. 6

erano rimasti a fissar disperati gli ordigni esplosivi e i
                kalashnikov puntati contro di loro.



                Che al caldo feroce e alla fame e alla sete eran sopravvissuti

                bevendo la propria urina. Che quando scappavano scalzi e
                ignudi dalla palestra semicrollata sembravano uccellini volati

                via da un albero su cui è piombato uno stormo di avvoltoi.
                Infatti, mentre scappavano, gli avvoltoi con la barba gli

                sparavano addosso come se fossero stati a caccia di fringuelli.
                (Le ragazzine, invece, le avevano uccise in un cesso dopo averle

                violentate una ad una. Questi animali i cui imam cianciano con
                tanto fervore di etica e pudore e virtù). Include anche l'autista

                egiziano Nasser Juma, decapitato il 5 settembre quale presunta
                spia. Include anche i tre curdi decapitati il 19 settembre quali

                apostati e traditori. (Tre militi ignoti di cui si sa soltanto che
                appartenevano al Partito Democratico del Kurdistan. Però di

                loro i siti Internet offrono un filmato nel quale si vede il boia
                che gli lega le braccia, li stende bocconi per terra, gli sega

                lentissimamente la testa, e dopo avergliela segata gliela

                appoggia sopra la schiena. Ce la fissa col nastro adesivo).


                Include anche i tre ingegneri occidentali di Bagdad, rapiti a

                casa loro mentre consumavano il breakfast: l'americano
                Eugene Armstrong decapitato il 20 settembre, l'americano Jack

                Hensley decapitato il 21 settembre, l'inglese Kenneth Bigley
                decapitato il 7 ottobre. Quel povero Bigley che incatenato come

                un cane nonché chiuso dentro una gabbia per cani supplicava
                Blair di salvarlo e piangeva, piangeva. E che a un certo punto

                riuscì a scappare grazie a un carceriere corrotto a suon di
                dollari. Però lo ripresero nel giro di pochi minuti. Al carceriere

                corrotto tagliaron la gola e a lui la testa.



                Ennesima infamia alla quale bisogna aggiungere la poliziotta
                irachena Nadia Abdulwahhab Matlak fucilata il 27 settembre




                                                            5
   1   2   3   4   5   6   7   8   9   10   11