Page 4 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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da ciò che chiamo il Ministero Informazioni di Al Qaida cioè
dal canale televisivo Al Jazeera. Per intero, dai siti Internet che
spronano alla Guerra Santa. E in ogni caso chiunque può
comprarlo al mercato di Bagdad dove i video dell'orrore e del
macabro inventato dal terrorismo islamico sono veri best-seller.
A una sola bancarella, seicentocinquanta copie in dodici ore.
Dettaglio dal quale deduci che nelle buone famiglie della
capitale irachena il divertimento preferito è godersi lo
spettacolo d'un uomo bendato a cui in nome del Dio
Misericordioso e Iracondo i boia mascherati nonché
incappucciati col kaffiah leggono la sentenza di morte poi
tagliano la gola o mozzano la testa col coltello a sega. E tanto
meglio se prima che il coltello a sega recida le corde vocali la
vittima si raccomanda, si dispera, grida come Kim Sun: «Non
voglio morire. Vi prego, non fatelo, non voglio morire». Il video
di Quattrocchi che muore con la dignità d'un eroe
risorgimentale, infatti, non è mai andato in commercio.
I siti che spronano alla Guerra Santa non l'hanno mai diffuso.
Al Jazeera non l'ha mai trasmesso e rifiuta perfino di
consegnarlo alle nostre autorità. (Ma è solo per evitare che i
«resistenti» ci facciano una brutta figura e che invece
d'eccitarsi i loro ammiratori si vergognino, nel caso di
Quattrocchi, o perché nel nastro c'è qualcuno che non si deve
vedere? Un collaborazionista no-global, ad esempio.
Oppure un insospettato e insospettabile Al Qaida che inserito
nella nostra società, regolare Permesso di Soggiorno e regolare
Contratto di Lavoro, dice d'appartenere all'Islam moderato
però fa la spola tra Roma e Bagdad).
Il nuovo elenco inizia dunque con l'americano che l'altra volta
non feci in tempo a citare: il diciannovenne Marine Keith
Matthew Maupin, freddato col colpo alla nuca il 28 giugno
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