Page 26 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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i suoi compatrioti. Se fino alla vigilia del suo arresto si fosse
                divertito a mutilare i cadaveri dei Marines, a tagliargli le gambe

                e le braccia e i genitali per esibirli dinanzi alla marmaglia
                esultante. Senza dirmi, inoltre, che episodi uguali a quelli di

                Abu Graib sono sempre avvenuti. In ogni esercito, ogni società,
                ogni momento storico. Tanto per andar sul recente, pensi ai

                mussulmani che in Libano crucifiggevano i cristiani maroniti.

                Dopo avergli mozzato gli arti e cavato gli occhi, bada bene.


                Pensi alle allucinanti torture cui i nordvietnamiti sottoponevano

                nei campi di prigionia gli americani catturati. Pensi ai vietcong
                che facevano a pezzi i neonati dei Montagnard cattolici e poi li

                buttavano dentro la capanna del capovillaggio. Pensi agli
                Khmer Rouges che in Cambogia schiacciavano i poliziotti con

                le jeep. E che il nostro collega Sean Flynn, il figlio di Errol
                Flynn, lo ammazzarono così: lo legarono a un albero, vivo lo

                aprirono dal collo all'inguine, gli tolsero il fegato, e... Anche
                senza il fegato, Sean ci mise tanto a morire. Storia, questa, di

                cui gli ipocriti che fanno i moralisti da una parte e basta hanno

                parlato ben poco o non hanno parlato affatto. Oh, sì: quella
                miserabile l'avrei massacrata di botte senza dirmi tutto questo. E

                senza rammentare a me stessa che dei nostri delitti noi ci
                vergogniamo.



                I figli di Allah, no. I nostri delitti noi li processiamo, li
                condanniamo. I figli di Allah, no.*



                * Nota dell'Autore. Il 21 ottobre 2004 tre dei militari accusati di

                abusi fisici e sessuali nel carcere di Abu Graib furono processati
                dinanzi alla Corte Marziale degli Stati Uniti. Il trentottenne

                sergente Ivan "Chip" Frederick ossia quello accusato d'aver
                costretto un prigioniero a masturbarsi, un altro a stare in bilico

                su uno sgabello tenendo gli elettrodi agli arti e la testa
                incappucciata, ricevette la condanna più dura: otto anni di




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