Page 132 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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Perché?
Perché senza modestia alcuna l'enfatico articoletto introduttivo
definiva quel Manifesto «un documento fondamentale». E il
«documento fondamentale» aveva ben poco in comune con le
sacrosante verità che l'onesto e coraggioso Abdel Rahman al-
Rashed avrebbe lanciato due giorni dopo dalle colonne di
Asharq al-Awsat. Lungi dal riconoscere che oggigiorno tutti i
terroristi sono mussulmani, l'espressione «terrorismo islamico»
v'era infatti accuratamente evitata. E con un'ambiguità che
avrebbe mandato in bestia San Francesco, il titolo diceva: «Noi
mussulmani d'Italia contro tutti i terrorismi». Così lasciando
intendere quel che ho scritto prima, ossia che esiste anche un
terrorismo cristiano o buddista o cinese o esquimese o svedese.
Peggio: verso tutti-i-terrorismi i firmatari del Manifesto
esprimevano sì una condanna compattatotale-forte-assoluta-
inequivocabile-decisa, (ben sei aggettivi). Però subito dopo
cambiavano argomento. E dimenticando di spiegarci che
diavolo fosse l'Islam moderato, nondimeno affermando che la-
stragrande-maggioranza-dei-mussulmanid'Italia-sono-moderati,
svelavano il vero motivo della loro iniziativa: sollecitare la
cittadinanza italiana pei nostri invasori. La sollecitavano con le
seguenti e perentorie asserzioni. «Riteniamo che i tempi siano
maturi affinché lo Stato e la società italiana considerino
positivamente un'Italia plurale sul piano etnico e confessionale e
culturale». (Sic).
Oppure: «Solo chi opera sulla base della piena parità sul piano
dei diritti e dei doveri può ergersi ad artefice di questa nuova
Italia». Ed oltre: «Oggi i mussulmani non sono soltanto parte
integrante della realtà economica e sociale d'Italia: sono anche
parte integrante del suo patrimonio spirituale».
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