Page 103 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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sudditi di Arafat massacrano la gente con coscienziosa
quotidianità, uno Stato abbia il dovere di proteggere i suoi
cittadini. La Grande Muraglia Cinese venne costruita per
questo. Penso che a casa propria ciascuno abbia il diritto di
costruire tutti i muri che vuole. Specialmente se servono a
bloccare i kamikaze. Per difendermi dai ladri e dagli assassini io
chiudo porte e finestre, metto cancelli e chiavistelli. E se
qualcuno me lo impedisce, prendo il fucile da caccia. Se
qualcuno entra per rubare o ammazzarmi, lo stesso. E poi penso
che nei tratti dove il Muro sconfina anche per pochi metri in
territorio non israeliano, Sharon debba disfarlo e rifarlo ossia
restituire la terra che non gli appartiene. Magari chiedendo
scusa. In campagna, quando un vicino mi ruba mezzo metro di
terra, io lo denuncio. Quindi esigo le sue scuse. Ma soprattutto
penso che col loro inciucio l'Unione Europea e la Corte dell'Aja
e l'Onu di Kofi Annan abbiano fatto un altro regalo ad Arafat.
Oddio. So che a far questo nome Lei perde le staffe più di
quanto le perda a parlar di Gheddafi o di Castro o dei
comunisti che si appropriano della Resistenza...
Le perdo, sì, le perdo. Ogni volta. Quel burattino dagli occhi
acquosi e l'anima nera come la pece!
Quell'ignorante, quel rimbambito, quel despota avido e corrotto
che su di loro regna come un capomafia anzi come un re con la
corona in testa e che a dirigere la polizia (una polizia non-
polizia perché serve soltanto lui) ci ha messo il cugino più
corrotto di lui. Quel mangiasoldi che tiene il suo popolo nella
povertà, nella merda, e che per alloggiare la sua bionda
mogliaccia a Parigi spende sedicimila dollari al giorno. AI
giorno! Perbacco, era un morto di fame quando lo conobbi
all'inizio degli Anni Settanta in Giordania. Ora è nell'elenco di
Forbes, la rivista che ho citato per Berlusconi, e sia pure in coda
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