Page 99 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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limita a blaterare Khartum-cessi-il-fuoco, Khartum-ponga-fine-
                alle-violenze, oppure a mandare i funzionari che distribuiscono

                ai profughi un po' di cibo fornito (al solito) dagli americani. Del
                resto neanche l'Unione Europea dice che si tratta di genocidio.



                Le sue mortadelle sostengono che si tratta d'una «situazione

                complessa», d'una «guerra civile», d'una «crisi umanitaria». E
                tra i suoi arcobalenisti, i suoi pacifisti, non c'è un cane che

                improvvisi una berciata o una fiaccolata per i neri del Darfur.


                Quanto al ruolo che l'Onu può o non può coprire in Iraq, Cristo!

                Per mesi e mesi i nostri parolai di Destra e di Sinistra hanno

                recitato la commedia del rivolgiamoci-all'Onu, in-Iraq-
                mandiamoci-le-truppe-dell'Onu. E la risposta di Kofi Annan è
                stata:



                «Spiacente ma non ce le mando. Troppo pericoloso».



                Parliamo di Kofi Annan.



                Non mi è simpatico Kofi Annan. Non mi piace Kofi Annan.
                Kofi Annan non è quello che sembra.



                Cioè un bonario monarca con la cravatta, un imparziale
                nobiluomo africano, un anti-Waldheim.



                All'inizio aveva sollevato in me qualche speranza, e di lui

                apprezzavo anche gli aspetti esteriori. La sua eleganza, la sua
                ricercatezza verbale, la sua signorilità. La sua voce fonda e

                suasiva, il suo mite strabismo di Venere. Ma poi lo osservai
                meglio, lo ascoltai meglio, e m'accorsi che nel suo mite

                strabismo di Venere c'era qualcosa di ambiguo. Qualcosa di
                insincero, di infido. E ora capisco perché Blair controllasse le

                sue telefonate. Da che parte guarda, Kofi Annan, mentre con
                l'occhio destro fissa un punto e con l'occhio sinistro ne fissa un



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