Page 323 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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leggenda offre molti vantaggi e, ad esser sincero, di questi
vantaggi io ho beneficiato parecchio. Ad esempio, la
reputazione che ho. E
la vanità, si capisce, è una debolezza mascolina. Però non creda
che io sia cinico, che pensi solo al mio personale piacere, che...
Oh, quel coso, quel coso che gira. Lo chiuda.
No. Stava per dirmi che lei è capace di soffrire, signor
Rubirosa? Di piangere per una donna?
Ma si capisce che son capace di soffrire: soy humano, sono
umano. Soffro come tutti: anch'io ho un cuore. Ma si capisce
che piango, che ho pianto: magari senza lacrime, non c'era mica
bisogno delle lacrime per piangere, le lacrime è difficile che mi
vengano fuori. Ho pianto dentro di me, interiormente. Insomma,
se non piangevano gli occhi, piangeva il cuore. Per circostanze
infelici, le separazioni ad esempio. Le separazioni sono sempre
crudeli, sempre tristi. Quando si lascia una donna si sente un
po'"di sollievo, sì, ma si sente anche tanta tristezza. Non vorrei
più separarmi per tutto l'oro del mondo. A parte il fatto che ho
passato i cinquanta. Cinquanta! oh, cinquantaaa!
Ma no, signor Rubirosa, ma no. Cinquantanni non son mica
tanti e poi lei non ne dimostra nemmeno quaranta.
Così asciutto, robusto, piacevole. Non avrà mica il complesso
dell'età?
Nemmeno per sogno. Non mi sento vecchio per niente, mi
diverto ora come mi divertivo da giovane, sono ancora giovane:
la gente di carattere resta sempre giovane. Anzi, non mi sono
mai sentito così giovane. Sono perfino geloso, ora.
Merito soprattutto di sua moglie: così giovane anche lei, così
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