Page 320 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
P. 320
Lo conobbi prima di Castro. Era alla fine. Era un uomo vinto,
disfatto.
E Kennedy?
L'ho conosciuto quando era ancora senatore. Attraverso amici
comuni. Grand'uomo. Oh, sì. Es un gran hombre. Ma io non
posso parlare di questo. Sto scrivendo un libro, queste cose devo
metterle nel mio libro.
Se vuol sapere queste cose, aspetti che il mio libro sia scritto.
Poi lo compri e lo legga. Mon Dieu!
Ha riaperto quel coso! Perché ha riaperto quel coso?
Il libro è una grande notizia. Porfirio Rubirosa che scrive un
libro! Casanova si rivolterà nella tomba. Mi parli del libro.
È un libro di memorie: ma Casanova non c'entra. Chi crede di
trovare certe cose nel mio libro si sbaglia. Io sono un
gentiluomo e il mio libro parlerà essenzialmente di ricordi
politici, diplomatici, sportivi: cose assai più interessanti delle
mie personali esperienze amorose. Il libro incomincia con la
mia nascita e parla a lungo del mio paese: la Repubblica di San
Domingo. Lo scrivo insieme ad una persona che gli da una
forma letteraria, io non sono abituato a scrivere libri. E poi si
dura tanta fatica, sa? I nomi... le date... Ci lavoro soprattutto la
mattina, la mattina mi alzo alle otto e mezzo per questo. La sera
vado a letto presto: alle undici, tutt'al più a mezzanotte. Da
quando ho sposato Odile, vado molto meno nei night, preferisco
far passeggiate nel bosco: una vita più sana, più tranquilla. Poi,
sa: da quando non son più diplomatico... Non lo sono più da due
anni: da quando ci sono stati quei capovolgimenti politici nel
mio paese. Non è bello esser senza lavoro. È duro, molto duro.
Oh, non voglio parlare di questo.
320