Page 298 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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ritratto tragico, deprimente? Proprio oggi che sono contenta, che
                ho avuto un rimborso dall'ufficio tasse, che mi sento piena di

                sbalordimento  per  la  loro  umanità  e  la  mia  bravura...  Sì...  tre
                milioni  e  settecentomila  lire  di  arretrati...  mi  stavano

                ammazzando, massacrando, ma io ho studiato per due mesi il
                problema,  e  perché  ti  impongono  questo,  e  perché  ti  levano

                quello,  e  i  corsi,  i  ricorsi,  l'anno  solare,  poi  sono  andata  ad

                affrontarli  da  sola,  come  Daniele  nella  fossa  dei  leoni,  senza
                nemmen  l'avvocato...  Ah,  che  spettacolo  quei  volti  pallidi,

                quelle  pupille  piangenti,  da  animali  braccati!  Sembrava  un
                capitolo  de  Il  processo  di  Kafka,  ad  uno  sportello  c'era  una

                vecchina  che  si  batteva  per  cinquemila  lire,  cercava  di
                convincere l'impiegato che lei non poteva, io ho urlato. «Non la

                possiamo aiutà?» E


                questa ironia dolorosa, la costante amarezza con cui guarda il

                mondo, la capacità a trasformare in dramma metafisico perfino
                il modulo della Vanoni...



                Ma che vole? Che dice? Ma se me sento come una lucertola al

                sole?!  Ma  cos'è  questo  presentamme  a  ogni  costo  come  una
                Elettra chiusa, solitària, delusa? Come ve lo devo spiegà che sò

                allegra,  che  ho  la  ruzza,  che  rido,  che  esse  la  Magnani  me
                diverte  da  morì,  e  gongolo  tutta  se  la  gente  me  riconosce  per

                strada, se il vigile urbano dice continuando a dirigere il traffico:
                «Ciao, Nannarè»?!



                Mò  me  fa  anche  parlà  romano,  me  fa.  Insomma:  è  la  stessa

                storia  di  quando  la  gente  si  meraviglia  perché  la  mia  casa  è
                piena di buongusto e di libri. Ma quante volte ve lo devo spiegà

                che  non  son  stata  raccattata  per  strada,  che  ho  fatto  fino  alla
                seconda  liceo,  che  ho  studiato  pianoforte  otto  anni,  che  ho

                frequentato  l'Accademia  di  Santa  Cecilia?...  O  come  quando
                sostengono che sono nata da padre egiziano in Egitto. Ma io son




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