Page 291 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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bomba» dico. «Non mi piace» dice. «Ma il film non è
sull'atomica» dico. «È su Ingrid Bergman che si innamora di
Cary Grant e, siccome Ingrid deve andare a letto con un nazi per
sapere se il nazi ha l'atomica, Cary Grant ne soffre moltissimo.
L'atomica non ha importanza: è il Mac Guffin.» «Non mi piace
lo stesso» dice. E vende me, Ingrid Bergman, Cary Grant, la
sceneggiatura non finita alla RKO: per ottocentomila dollari e il
cinquanta per cento dei profitti. Però devo finire la
sceneggiatura e, poiché non ho capito bene cos'è quest'uranio e
quanto è grande un'atomica, mi metto il cappello e vado al
Californian Institute dove lavora lo scienziato più importante di
tutti: il dottor Millikan, dirigente del piano Manhattan.
Naturalmente non so che lui dirige il piano Manhattan, non so
nemmeno che esiste il piano Manhattan, so solo che nel Nuovo
Messico esiste un posto segreto dove tutti entrano e nessuno
esce, me l'ha raccontato un giornalista. Così entro, buongiorno
dottore, come sta?, do la mano al dottore che tiene in un angolo
il busto di Einstein, e gli chiedo: «Dottore, quanto può essere
grossa l'atomica?». La scena che accadde! Saltò su gridando se
volevo essere arrestato, se volevo che lui fosse arrestato con me,
e poi stette un'ora a spiegarmi che era impossibile fare l'atomica,
che l'atomica non sarebbe mai stata fatta, e di conseguenza
nemmeno io dovevo fare il Mac Guffin con l'atomica. Io dissi
va bene ma nella sceneggiatura mi restava quella bottiglia con
l'uranio, una sequenza drammatica, non volevo rinunciare
all'uranio, e così feci lo stesso il Mac Guffin sull'atomica che
due anni dopo scoppiò su Hiroshima. E il film fece otto milioni
di dollari.
La mia ammirazione, signor Hitchcock. Però l'ingrediente
principale dei suoi film non è composto solo di suspense e Mac
Guffin. È composto anche di umorismo, direi. Di umorismo
mischiato al macabro.
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