Page 91 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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dovere. A Hollywood non si pecca né più né meno che a Roma
                o  a  Milano:  la  percentuale  dei  divorzi  non  è  superiore,  con

                molta  probabilità,  a  quella  delle  corna  tra  la  nostra  borghesia
                agiata e sembra inutile che i bravi italiani fingano di impallidire

                quando leggono che Lana Turner ha avuto cinque mariti e Clark
                Gable quattro mogli. A Hollywood non sono angioletti, rna non
                lo siamo neppure noi. E, se suonassero le Trombe del Giudizio,

                ci  troveremmo  tutti  davvero  in  gran  imbarazzo;  loro,  però,
                indulgono con meno frequenza al gioco delle menzogne e del

                tradimento  e  hanno,  tutto  sommato,  una  morale  che  è  assai
                meno  cedevole  di  quella  latina.  Gli  adulteri  sembrano  ancora
                bollati dalla lettera scarlatta di Hawthorne.

                  Perciò si mostrarono tanto severi con Ava Gardner al tempo
                del  suo  amore  per  Frank  Sinatra  ancora  sposato,  con  Ingrid

                Bergman  al  tempo  della  sua  passione  ,  prematrimoniale  per
                Rossellini,  e  con  Veronique  Passani,  che  ruppe  il  ménage  di

                Greta e Gregory Peck e che tutt'oggi viene osteggiata da molti
                come una peccatrice senza speranza.

                    Quattro  anni  fa  Veronique  Passani  era  una  ventitreenne  che
                faceva  la  cronista  per  «France  Dimanche».  Viveva  a  Parigi,
                insieme  con  la  mamma  e  il  fratello,  coltivando  due  precise

                ambizioni:  diventare  giornalista  importante  e  sposare  Gregory
                Peck.  Con  un  po'"di  costanza,  senza  dubbio,  avrebbe  potuto

                diventare  una  giornalista  importante  perché  è  intelligente,
                coraggiosa e sa scrivere bene. Le probabilità di sposare Gregory

                Peck  invece  erano  scarse:  anzitutto  perché  la  ragazza  non  era
                una  gran  bellezza,  poi  perché  non  le  si  presentava  alcuna

                occasione  per  sedurre  un  tipo  altezzoso  come  Gregory  Peck,
                infine  perché  costui  era  coniugato  con  prole  da  ben  quindici
                anni. Veronique non disarmò, tuttavia.

                  Aspettò che Peck venisse in Europa e, quando seppe che era a
                Roma,  prese  il  treno  e  lo  raggiunse  a  Cinecittà  dove  l'attore

                lavorava  in  Vacanze  romane.  Chiedeva  un'intervista,  ma
                Gregory non volle vederla e la ragazza tornò a Parigi e aspettò

                che Gregory si recasse a Parigi. Un anno dopo, Veronique ebbe



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