Page 90 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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duraturi a Hollywood sono un miracolo. I divi che sono arrivati
                a cinquant'anni o a sessanta senza sciogliere il vincolo a Reno o

                a Las Vegas sono pochi come gli attori che in Italia non si fanno
                le corna.

                  (Espressione brutale ma esatta).
                    C'è  Gary  Cooper,  c'è  Spencer  Tracy,  c'è  Irene  Dunne,
                Claudette Colbert, Greer Garson, Dorothy McGuire. Di questi,

                almeno quattro sono sposati con persone che non hanno nulla a
                che fare col cinema e che tuttavia hanno sfiorato, almeno una

                volta, la pubblica rottura: la Dunne è sposata a un dentista, la
                Colbert  è  moglie  di  un  medico,  la  Garson  è  moglie  di  un
                proprietario  di  pozzi  di  petrolio,  la  McGuire  è  moglie  di  un

                direttore  di  compagnie  aeree.  Quanto  a  Spencer  Tracy,  tutti
                sanno che da anni ama, riamato, Katharine Hepburn e che non

                la sposa perché sua moglie, cattolica, si oppone al divorzio.
                  Gary Cooper, con tutte le avventure nient'affatto clandestine,

                da Anita Ekberg a Gisèle Pascal, non si può certo definire un
                marito senza problemi. Il suo matrimonio si regge, come quello

                di Spencer Tracy, sul fatto che la moglie cattolica non vuole il
                divorzio.
                  Psicanalisti e sociologi hanno tentato più volte di analizzare il

                problema  con  frasi  diffìcili  («A  Hollywood,  l'eterno  triangolo
                non è costituito da lui, lei e l'altra: ma dall'attore, il coniuge e sé

                stesso.
                  Governati da una narcotica vanità, essi vedono qualsiasi cosa

                attraverso il prisma del proprio interesse personale e vivono in
                un  unico  mito  che  esalta  se  stessi.  Donde,  il  divorzio»).  I

                giornalisti  ne  hanno  fatto  un  luogo  comune:  («Hollywood,  la
                città  dei  divorzi...»).  Il  cardinale  Spellman,  un  argomento  di
                predica per le domeniche in cui sale sul pulpito della St. Patrick

                Cathedral. «È con profondo dolore che siamo costretti a notare
                la  leggerezza  con  cui  il  sacramento  del  matrimonio  è

                considerato dalla gente di Hollywood...» Criticare la facilità e la
                frequenza dei divorzi hollywoodiani e sostenere che dipendono

                dalla lussuria e dal vizio, è un compito che va lasciato a chi di



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