Page 87 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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quattro. Jane Russell ne ha cinque: neanche uno suo.
                    Il  commercio  dei  neonati  fiorisce  a  Los  Angeles  più  che  in

                qualsiasi altra parte d'America. Una ragazza senza marito non fa
                a tempo a mettere al mondo un bambino che subito una diva si

                presenta alla clinica offrendosi di adottarlo. Ma val la pena di
                notare a questo punto che, per quanto sia grande, a Hollywood,
                il timore della squalificazione sociale e la paura di dover esibire

                un peccato, nessuno considera i figli illegittimi come vergogna.
                Nessuno li strozza appena son nati. Nessuno li abbandona sul

                sagrato  delle  chiese.  Nessuno  li  guarda  con  compassione.  Li
                fanno nascere, crescere, e li affidano a chi li può mantenere. Se
                poi  le  cliniche  dove  partoriscono  le  ragazze-  madri  non

                riforniscono  abbastanza  neonati,  si  ricorre  alla  Foster  Parents
                Plan  for  Children:  che  si  propone  di  aiutare  i  bimbi  dei  paesi

                tartassati  dall'ultima  guerra.  L'associazione  è  finanziata  da
                Fredrich  March,  Joan  Bennett,  Mary  Pickford,  Gary  Cooper,

                Helen Hayes e altri divi famosi. L'adozione è formale e costa
                quindici dollari al mese, deducibili dalle tasse. Un gesto come

                un altro per farsi pubblicità.
                    Negulesco  mi  ha  raccontato  che,  a  Natale,  è  di  moda  un
                nuovissimo metodo per farsi gli auguri.

                  Anziché mandare fiori o regali agli amici, si manda una lettera
                circolare  che  dice:  «Carissimo,  sono  lieto  di  informarti  che,

                anziché sprecare denaro comprandoti cose che certamente hai di
                già,  ho  deciso  di  adottare  un  bambino.  Coi  soldi  che  gli  anni

                scorsi spendevo nelle sciocchezze che sai, ora compro latte in
                scatola e pantofoline imbottite. Sono sicuro che apprezzerai la

                mia idea e ti mando moltissimi auguri insieme a mio figlio che
                l'anno  prossimo  andrò  a  conoscere  ad  Atene».  Anche  nelle
                buone  azioni,  Hollywood  non  dimentica  mai  lo  spettacolo.

                «Vivi  e  lascia  credere»  è  il  motto  di  queste  anime  candide,
                sempre  pronte,  tuttavia,  a  indignarsi  per  un  divorzio.  Chi,

                avendo  bambini,  divorzia,  è  giudicato  un  mostro  che  gioca  a
                bocce con la propria carriera.

                  Prendiamo l'esempio di June Allyson.



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