Page 187 - Pablo Picasso
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una  fiamma  infera  dovrà  bruciarti  le  gote!”».[118]  Persino
           Tugendhold,  critico  di  professione,  nell’analizzare  la  personalità

           creativa  di  Picasso  sembra  meno  interessato  alle  leggi  e  ai  problemi
           estetici che all’essenza mistica e demoniaca nascosta sotto il carattere
           nazionale dell’artista. «Picasso è uno spagnolo autentico che combina

           misticismo religioso e fanatismo della verità.» O ancora: «Non ha mai
           smesso  di  essere  fanatico  e  spagnolo,  con  una  predilezione  per  la

           trascendenza». E infine: «Con la fanatica freddezza di un inquisitore
           spagnolo, egli diventa un fanatico dell’idea pura».[119]
              Misticismo e trascendenza sono, per Tugendhold, qualità immutabili

           della personalità creativa più profonda di Picasso, dagli esordi alle sue
           opere più recenti. Se da un lato, nell’opinione del critico, «la serie blu

           faceva  presagire  in  Picasso  le  doti  di  un  pittore  importantissimo  e
           profondo  [...].  Poteva  diventare  un  nuovo  Puvis  de  Chavannes,  più

           profondo  e  più  religioso  di  Puvis  de  Chavannes»,  dall’altro  si
           individuavano, nella costruzione formale del precoce paesaggio cubista

           della  Fabbrica,  nientemeno  che  verità  faustiane  e  gnomiche.  La  sua
           analisi  dell’opera  è  sbalorditiva:  «Le  linee  dei  muri  e  dei  tetti  della
           fabbrica non si fondono con l’orizzonte [...] divergono, anzi, correndo

           verso l’infinito.
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