Page 11 - La passione di Artemisia
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Agostino non batté ciglio.

              Strinsi le dita a pugno. «Che cosa può fare? Ditemelo».
               L'assistente mi costrinse ad allargare le mani, avvolse una lunga corda
          attorno alla base di ciascun dito e poi mi legò le mani palmo contro palmo e

          i polsi e avvolse la corda di nuovo attorno a ciascun paio di dita, come un
          viticcio.
               Vi attaccò una mostruosa vite di legno e la girò quel tanto che bastava
          perché le corde tirassero un po'.
              «Che cosa può fare?» gridai. Cercai papà attraverso la tenda. Era sporto

          in avanti e si tirava la barba.
              «Niente», disse il luogotenente. «Non può fare niente, se dite la verità».
              «Non mi può tagliare le dita, vero?»

              «Questo, signorina, dipende da voi».
              Le dita presero leggermente a pulsarmi. Guardai papà.
              Mi fece un cenno rassicurante.
              «Diteci  adesso,  perché  sono  sicuro  che  intendete  ragione,  avete  avuto
          rapporti sessuali con Geronimo il Modenese?»

              «Non conosco nessuno con questo nome».
              «Con Pasquino Fiorentino?»
              «Non conosco nemmeno lui».

              «Con Francesco Scarpellino?»
              «Questo nome non mi dice nulla».
              «Col chierico Artigenio?»
              «Ve l'ho detto. Non conosco nessuno di questi uomini».
              «E'  una  bugia.  Mente.  Vuole  screditarmi  per  prendersi  le  mie

          commissioni», disse Agostino. «E' una puttana insaziabile».
              Non riuscivo a credere alle mie orecchie.
              «No», urlò mio padre. «Sta cercando di farla passare per una puttana

          per evitare le nozze riparatrici. Vuole rovinare il nome dei Gentileschi. E'
          geloso».  Il  luogotenente  lo  ignorò  e  arricciò  le  labbra.  «Avete  avuto
          relazioni sessuali con vostro padre, Orazio Gentileschi?»
              «Se  aveste  detto  una  cosa  del  genere  fuori  da  quest'aula  di  tribunale,
          avrei sputato», mormorai.

              «Stringete!» ordinò il luogotenente.
               La vite mostruosa scricchiolò.  Trattenni il respiro.  Le corde ruvide mi
          segavano la base delle dita, brucianti. Alle orecchie mi giunsero, da oltre la

          tenda, dei brusii, che avvertii come un ruggito.
              «Signorina Gentileschi, quanti anni avete?»
              «Diciotto».
              «Diciotto. Non così giovane da non sapere che non dovreste offendere
          chi  vi  interroga.  Riprendiamo.  Avete  avuto  rapporti  sessuali  con  un



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