Page 24 - Il mercante d'arte di Hitler
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dipinti sono appesi alle pareti di casa e raccontano in modo
esemplare la movimentata vita del nonno. Vi sono paesaggi di
montagna del Tirolo, fiordi svedesi, cascate norvegesi, studi del
golfo di Napoli, di Positano, Capri, Sorrento e di siti
archeologici greci, schizzi della Dalmazia, della Spagna, di
Lisbona. Louis Gurlitt ha vissuto e lavorato ad Amburgo,
Vienna, Copenaghen, a Düsseldorf, Gotha, Dresda e Berlino, da
lì ha condotto le proprie escursioni in tutto il continente per
poter comporre quel ciclo di paesaggi europei di cui ha parlato
tra gli altri Alexander von Humboldt. Attraverso Louis Gurlitt il
mondo entra nella casa paterna di Dresda. Il pittore è cresciuto
in condizioni umili ad Altona, all’epoca ancora danese. Il padre
era un mastro orafo e vendeva essenze su ricetta di un medico.
Ma il talento del giovane Louis fu subito riconosciuto e
richiesto, forse anche perché a quel tempo il bisnonno, Johann
Gottfried Gurlitt (1754-1827), era ancora in carica al liceo
Johanneum di Amburgo.
A quel tempo Johann Gottfried era già una celebrità. In
memoria del suo contributo allo storico ginnasio gli fu intitolata
un’isola lunga centoventi metri sul ramo esterno dell’Alster, di
fronte alla sponda orientale. Tra i più grandi pedagoghi del
proprio tempo, Johann Gottfried Gurlitt ispirò il proprio lavoro
ai principi dell’Illuminismo. Studiò teologia e matematica,
lingue classiche e orientali, imparò l’arabo, l’aramaico biblico e
il copto. Ma anziché iscriversi all’università, alla fine, andò a
insegnare nella scuola superiore, poiché, da figlio di un sarto
quale era, non poteva permettersi una vita da studioso. Nella sua
Allgemeine Einleitung in das Studium der schönen Kunst des
Altertums (Introduzione generale allo studio delle belle arti
dell’antichità) del 1799 si legge: «Se i cosiddetti “inflessibili”
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