Page 45 - Diventa un artista del disegno
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"La prima intenzione del pittore è fare che una semplice superficie piana
si dimostri un corpo rilevato e spiccato da esso piano: e quello che in tale
arte eccede più gl'altri, quello merita maggior lode", [1] scrisse Leonardo
da Vinci, e l'insistenza su questa capacità di "distinguersi", con il suo
appello al senso del tatto come a qualcosa di grandioso nell'arte, suona
molto strana oggigiorno.
Ma bisogna ricordare che i mezzi per creare tale illusione erano nuovi per
tutti e osservati con stupore.
E ancora, al capitolo 61 del suo trattato, Leonardo scrive: "Li termini delli
corpi sono di maggior discorso e ingegno che l'ombre e i lumi, per causa
che li lineamenti dei membri, che non sono piegabili, sono immutabili, e
sempre sono quei medesimi, ma li siti, qualità, e quantità dell'ombre sono
infiniti."
I contorni della figura umana sono "sempre quei medesimi"? Che cosa
significa? Dal punto di vista visivo sappiamo che lo spazio occupato dalle
figure nel nostro campo visivo non è affatto "sempre quel medesimo", ma
di grande varietà. Perciò non può essere dell'aspetto visivo che sta
parlando. Può soltanto riferirsi all'idea mentale della forma delle membra
della figura umana.
Lo dimostra anche la precisazione "che non sono piegabili", poiché
quando il corpo è piegato anche l'idea mentale della sua forma deve
alterarsi. Non vi sono ancora accenni alla vista sfruttata di per se stessa,
ma finora soltanto al suo produrre materiale che stimoli questa idea
mentale del mondo esterno.