Page 47 - Diventa un artista del disegno
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Tavola IX – STUDIO DI WATTEAU. Da un
disegno originale della collezione di Charles Ricketts
e Charles Shannon.
Attraverso tutto il lavoro degli uomini che hanno utilizzato queste luci e
ombre (o chiaroscuro, come fu chiamato) permase sempre il principio del
contorno. Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Tiziano, e i veneti vi furono
tutti fedeli quale mezzo per tenere insieme i loro dipinti; anche se i veneti,
fondendo i contorni dei loro volumi, si avvicinarono molto al metodo
visivo introdotto più tardi da Velázquez.
In questo modo, a poco a poco, partendo da una base di semplici forme
delineate, l'arte si sviluppò, e ogni nuovo dettaglio dell'aspetto visivo
scoperto aggiungeva, per così dire, un ulteriore strumento all'orchestra a
disposizione dell'artista, permettendogli di aggiungere alla cruda
franchezza e semplicità delle prime opere la grazia e la raffinatezza del
lavoro più complesso, rendendo il problema della composizione più
difficile ma ampliando la varietà della sua espressione.
Ma queste aggiunte alle formule visive utilizzate dagli artisti non furono
tutto guadagno; la semplicità dei mezzi a disposizione di Botticelli
conferisce al suo lavoro un'innocenza e un richiamo immaginativo che è
difficile pensare di preservare con le realizzazioni visive più complete
delle scuole successive.
Quando la realizzazione dell'aspetto effettivo è quasi completa, la mente è
soggetta ad essere sviata da questioni collaterali legate alle cose
rappresentate, invece di vedere le intenzioni emotive dell'artista espresse
attraverso di esse.
La mente tende ad abbandonare il dipinto e a guardare, per così dire, non
esso ma attraverso di esso, per seguire un filo di pensieri legati agli oggetti
rappresentati come oggetti reali, ma estranei all'intenzione artistica del
dipinto.