Page 77 - L'Incredibile menzogna
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aereo dall'Afghanistan dopo essere stati drogati e legati ai loro posti e sono

            imprigionati nella base militare di Guantanamo (Cuba). In prigione sono
            sottoposti a un programma di privazioni sensoriali: maschera sugli occhi,
            copriorecchie,   tappi   nel   naso.  I  giuristi   del   dipartimento   della   Difesa
            spiegano senza scomporsi che solo le leggi federali vietano la pratica della

            tortura   e   non   si   applicano   a   Guantanamo,   situato   fuori   dal   territorio
            statunitense. Quanto alla Costituzione, non dice una parola sull'argomento.
            Il generale francese Paul Aussaresses, che rivendica l'uso sistematico della

            tortura in Algeria e che estese in seguito il suo insegnamento alle forze
            speciali   americane,   spiega   sapientemente   in   televisione   l'utilità   della
            tortura.   La   "Comunità   internazionale"   è   turbata.   Mary   Robinson,   alto
            commissario delle Nazioni Unite per i Diritti dell'uomo (ed ex Presidente

            della   Repubblica   d'Irlanda),   si   scandalizza   pubblicamente   e   richiama
            all'ordine   il   governo   americano:   i   detenuti   godono   dello   status   di
            prigionieri di guerra definito dalla Convenzione di Ginevra. Devono essere

            trattati umanamente e il loro processo deve essere giusto ed equo.


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               Mentre l'opinione pubblica freme e gli animi si accendono, la "guerra al
            terrorismo" comincia nell'ombra. Ma il terrorismo non è né uno stato, né
            un'organizzazione, né una dottrina, è piuttosto un modo di agire. Può
            essere usato dai governi (la dittatura di Robespierre, nel 1793, è chiamata

            "il Terrore") come da minoranze di opposizione. A volte il terrorismo è
            pienamente   giustificato.   Così,   durante   la   seconda   guerra   mondiale,   la
            resistenza   francese   intraprese   azioni   terroristiche   contro   le   forze   di

            occupazione   e   contro   i   collaboratori   civili   e   militari.   L'espressione
            "Guerra al terrorismo"  non ha molto più senso di quella  "Guerra alla
            guerra".
               È   vero   che   George   W.   Bush   ha   un   concetto   molto   ristretto   del

            terrorismo. Considera così poco "terroriste" le azioni degli squadroni della
            morte   in   Nicaragua   da   nominare   l'ex   protettore   di   quest'ultimi,   John
            Negroponte, ambasciatore degli Stati Uniti all'ONU. Per lui, in un mondo

            diventato unipolare dopo la dissoluzione dell'URSS, il terrorismo sembra
            identificarsi   in   ogni   forma   violenta   di   contestazione   della   leadership
            americana.
               Bob Woodward, (uno dei due giornalisti che rivelarono il Watergate),




            Thierry Meyssan                                76             2002 - L'Incredibile menzogna
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