Page 42 - L'Incredibile menzogna
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In realtà, come vedremo, il dibattito che agita Washington non è nuovo.

            Le   due   opzioni   (attacco   all'Afghanistan   o   guerra   generalizzata   al
            terrorismo) sono state studiate e preparate prima degli attentati ed esistono
            al   di   là   degli   avvenimenti   dell'11   settembre,   anche   se   questi   ultimi
            forniscono un alibi per entrare in azione. Da quel momento, la questione si

            focalizza sul sapere se l'opinione pubblica può accettare solo bersagli
            identificati o se è sufficientemente scioccata da ammettere una guerra di
            lunga durata. In definitiva, lo shock psicologico si rivelerà così forte che

            gli strateghi di Washington non saranno costretti a scegliere e si potranno
            attivare su entrambi i fronti.
               A metà luglio 2001, constatando il fallimento dei negoziati multilaterali
            di Berlino sull'avvenire dell'Afghanistan, la delegazione americana guidata

            da   Tom   Simmons   (ex   ambasciatore   in   Pakistan),   Karl   Inderfurth   (ex
            assistente   del   segretario   di   stato)   e   Lee   Coldren   (ex   esperto   del
            dipartimento di stato) si fa minacciosa. Secondo l'ex ambasciatore del

            Pakistan a Parigi, Niaz Naik, che partecipava alle trattative, gli americani
            hanno dichiarato che avrebbero invaso l'Afghanistan a metà ottobre e
            avrebbero rovesciato il regime talebano.

               All'inizio di settembre, sotto copertura delle manovre annuali nel mare
            d'Oman, Essential Harvest, il Regno Unito ha dispiegato la più consistente
            flotta dai tempi della guerra delle Malvine e ha concentrato le sue forze a

            largo del Pakistan. Mentre la NATO, in occasione delle manovre Bright
            Star ha trasferito quarantamila soldati nella regione. Così le forze anglo-
            americane erano schierate sul territorio già prima degli attentati.
               Quanto   alla  "guerra   al   terrorismo",  lo   stato   maggiore   interforze

            statunitense l'ha a lungo preparata in occasione di due  "War Games"
            ('simulazioni   di   guerra'):   Global   Engagement  IV  e   JEFX   99.   Ha
            perfezionato   le   procedure   tattiche   durante   un'ultima   simulazione   nel

            giugno 2000, ma il War Game inizialmente programmato per giugno 2001
            era stato annullato, e la cosa era stata interpretata dagli ufficiali coinvolti
            come segno che si sarebbe presto passati all'azione vera e propria.
               Gli statunitensi, sempre reticenti a prendere l'iniziativa di una guerra, in

            passato si sono adoperati a presentare le loro azioni militari come risposte
            legittime. Gli attentati dell'11 settembre sono stati un'occasione d'oro.


                          6. Dall'orazione funebre alla guerra santa







            Thierry Meyssan                                41             2002 - L'Incredibile menzogna
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