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(compresa la Russia) e di numerosi altri paesi in tutti i continenti,
seguendo la preghiera del Presidente degli Stati Uniti, osservano tre minuti
di silenzio in memoria delle vittime degli attentati. Dimostrando così, tutti,
la tacita accettazione della leadership di un fondamentalista illuminato che
annuncia loro la sua intenzione di condurli in una "battaglia gigantesca
contro il Male". Il delirio mistico-politico dei telepredicatori non sarà forse
contagioso?
Né lo shock psicologico, né il rispetto che si prova per i defunti possono
spiegare un fervore religioso così intenso. Se gli Stati Uniti sono fin
dall'origine una teocrazia fondata da puritani sfuggiti all'intolleranza della
Corona britannica, non sono tuttavia quella nazione bigotta dove i
telepredicatori si comportano da strateghi. Del resto non esiste nessun
precedente storico di un presidente americano che pronuncia una
dichiarazione di guerra in una cattedrale.
L'appello di George W. Bush ai "popoli del mondo che condividono il
nostro dolore di unirsi a noi in questi riti solenni [le cerimonie religiose]"
è stato accolto perfino nella laica Francia. Così, i due capi dell'esecutivo, il
presidente Jacques Chirac e il primo ministro Lionel Jospin hanno firmato,
il 12 settembre, un decreto così redatto: "Venerdì 14 settembre 2001 è
proclamato giorno di lutto nazionale in omaggio alle vittime degli
attentati commessi contro gli Stati Uniti d'America l'11 settembre 2001 ".
Accompagnati da una corte di eletti e di ministri, la sera prima avevano
assistito a un servizio ecumenico presso la chiesa americana di Parigi.
Insieme, avevano intonato il celebre canto "God Bless America!" (Dio
benedica l'America!).
Queste preghiere imposte per decreto hanno suscitato, qua e là, vivaci
polemiche. Alcuni oppositori hanno notato che questo agitarsi a livello
mondiale sembrava confermare che le migliaia di vittime statunitensi
valessero più di tutte le vittime dei recenti genocidi, delle quali nessuna ha
avuto diritto a un simile omaggio. Possiamo interpretare questa diatriba
come un rifiuto della manipolazione politica del sentimento religioso. Tre
minuti di silenzio per prendere coscienza che i conflitti possono regolarsi
pacificamente, senza ricorrere al terrorismo, avrebbero avuto il consenso di
tutti, ma non una preghiera per le sole vittime del terrorismo in territorio
americano. Queste cerimonie non esprimono un'aspirazione collettiva alla
pace, ma mirano a giustificare la vendetta che seguirà.
Questo momento di preghiera rappresenta una svolta storica. Gli Stati
Thierry Meyssan 45 2002 - L'Incredibile menzogna