Page 41 - L'Incredibile menzogna
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Annan, per temperare l'ardore degli USA. Dichiara senza formalità: "La

            [risposta americana] deve colpire i terroristi identificati ed eventualmente i
            paesi o i gruppi di cui si ha la prova che abbiano sostenuto i gruppi
            terroristici identificati".
               Il timore delle cancellerie sembra confermato da un incidente avvenuto

            durante la conferenza stampa congiunta del procuratore generale John
            Ashcroft e del direttore dell'FBI Robert Mueller III. Mentre il capo della
            polizia sta spiegando ai giornalisti la necessità di non affrettare le indagini

            per raccogliere le prove necessarie alla condanna dei sospetti, il ministro
            della Giustizia lo interrompe brutalmente. John Ashcroft sottolinea che il
            tempo stringe e che la missione dell'FBI è di arrestare al più presto i
            complici dei terroristi prima che commettano altri crimini. Tanto peggio

            per le prove.
               Il 13 settembre i toni si fanno più accesi. Nel corso della mattinata la
            Casa Bianca è parzialmente evacuata in seguito a un allarme antiterrorismo

            - sta diventando un'abitudine - e il vicepresidente Cheney è trasportato in
            un   luogo   distante   e   sicuro.   Falso   allarme   e   vero   psicodramma.   Il
            pomeriggio è il vicesegretario alla Difesa, Paul Wolfowitz, a presentare la

            conferenza stampa del Pentagono. Wolfowitz è il portavoce ufficiale della
            corrente conservatrice più estremista all'interno della lobby dell'industria
            bellica. Da anni si batte per "concludere quello sporco lavoro" in Iraq e

            vede negli avvenimenti dell'11 settembre una facile giustificazione per
            l'auspicata caduta di Saddam Hussein. Non parla di bersagli durante la
            conferenza stampa, né di Afghanistan né di Iraq, ma precisa che la risposta
            americana   sarà  "una   campagna,   non   un'azione   isolata".  E   insiste:

            "Daremo senza tregua la caccia a questa gente [i terroristi] e a coloro che
            li sostengono. Dobbiamo agire in questo modo".
               Pensando di tagliare l'erba sotto i piedi ai "falchi", il segretario di stato

            Colin Powell presenta Osama Bin Laden come il principale indiziato e
            prepara   in   tutta   fretta   un   intervento   -   che   vorrebbe   circoscritto   -   in
            Afghanistan. Invia una sorta di ultimatum al Pakistan e ingiungedogli di
            mettere a disposizione degli Stati Uniti tutte le strutture militari di cui

            dispone   e   di   interrompere   immediatamente   ogni   relazione   politica   ed
            economica col regime talebano.



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            Thierry Meyssan                                40             2002 - L'Incredibile menzogna
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