Page 13 - Riflessologia della memoria
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esistenza e a formare la nostra persona trova posto nelle sue pagine. In altre parole, tutti gli
eventi, i sentimenti, le emozioni, le sensazioni arricchiscono il Libro della Vita con nuovo
materiale. Ogni giorno, ogni istante che viviamo, incrementiamo il materiale che si deposita su
questa specie di diario: sta a noi impreziosire il volume, piuttosto che lasciare che le sue
pagine semplicemente si riempiano.
In sintesi, abbiamo il libero arbitrio di scegliere se arricchire nel vero senso della parola il
nostro papiro, oppure se lasciare che esso si “colmi” di elementi, ivi posizionati dalla
casualità degli eventi. In qualsiasi forma lo si voglia immaginare o rappresentare, questa sorta
di volume è impregnato della vita di ogni singolo individuo e va via via crescendo lungo il
percorso.
È la vita con la sua memoria.
Una vita senza esperienze è un libro vuoto. A questo proposito ci ritornano alla memoria
alcuni versi di Kahlil Gibran:
Diceva un foglio bianco come la neve:
“Sono stato creato puro
e voglio rimanere così per sempre.
Preferirei essere bruciato e finire in cenere
che essere preda delle tenebre
e venir toccato da ciò che è impuro”.
Una boccetta d'inchiostro sentì ciò che il foglio diceva
e rise nel suo cuore scuro,
ma non osò avvicinarsi.
Sentirono le matite multicolori,
ma anch'esse non gli si accostarono mai...
e il foglio bianco come la neve rimase puro e casto per sempre,
puro e casto, ma Vuoto.
Nel caso dell'uomo è impossibile paragonare il Libro della Vita a una sequenza di fogli
completamente bianchi. Un caso simile corrisponderebbe a una vita totalmente vuota, ma, per
fortuna, nessuna esistenza potrebbe mai esserlo! Nelle parole di Gibran, però, sentiamo l'eco
di uno sprone ad accogliere le esperienze che l'esistenza terrena ci offre come doni preziosi e
non a ritirarci in una purezza utopica, una castità che lascerebbe la nostra esistenza vuota e
priva di senso.
In ultima analisi, ricordiamo che non mettersi in gioco, nella vana speranza di preservarsi
da dolori e dispiaceri, equivale a precludersi anche ogni forma di gioia e di piacere. Una
strada sicura, che non presenti sorprese, è una strada morta, e gli sbagli sono inevitabili.
Soltanto le persone che non fanno nulla possono credere di non sbagliare mai, mentre tutti
coloro che provano, cercano, pensano e agiscono sono soggetti all'errore.
Criticare l'operato altrui è un lusso che si può permettere chi non ha molto da fare nella vita.
Egli tenta di colmare il vuoto delle sue giornate con la vana soddisfazione di giudicare gli
altri. E c'è di peggio. Non di rado, infatti, la critica verso gli altri ha lo scopo, anche se