Page 9 - Riflessologia della memoria
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nell'oblio.  E  si  riscoprono  veramente!  Perché  non  si  tratta  tanto  di  esplorare  per  la  prima

      volta, quanto di ricordare, recuperare antiche conoscenze, risvegliare la memoria assopita...
      Cerchiamo nei ricordi un po’ come facciamo con le immagini della realtà fisica... Pensiamo di
      aver dimenticato, ma poi ritroviamo dentro di noi alcuni episodi di quando eravamo bambini,
      per  esempio,  oppure  prende  forma  nella  nostra  mente  quel  particolare  paesaggio  osservato
      durante quella splendida vacanza...
         Qualcosa  di  simile,  possiamo  dire,  si  verifica  per  le  conoscenze  soprasensibili:  si
      rammentano  esperienze  che  oltrepassano  i  confini  della  solida  realtà  tangibile  e  così  si

      possono descrivere ad altre persone che, a loro volta, le avevano solamente scordate.
         Abbiamo  semplicemente  dimenticato:  dobbiamo  risvegliarci  e  ricordare.  Per  compiere
      questo lavoro è necessario affidarsi a quella parte di noi che sa e che possiamo chiamare il Sé
      superiore. Ma la scintilla illuminante ha bisogno di essere cercata, riconosciuta e tenuta desta
      per  evitare  di  ripiombare  nel  buio  di  un'esistenza  limitata.  Per  gli  esseri  incarnati,  la  vita
      rappresenta  per  lo  più  un'incognita  e  non  lascia  trapelare  i  suoi  segreti  che  tramite  fugaci

      barlumi.  Saltuarie  luci  che  rischiarano  il  pensiero  e  la  comprensione,  per  poi  lasciarli
      ripiombare nelle tenebre dell'ignoranza.
         Attraverso queste effimere schiarite si intravede un certo senso dell'esistere, una sorta di
      percorso, ma la trama del Grande Disegno rimane per lo più ignota. L'uomo impara quindi
      molto presto che, se vuole vivere tranquillo, è meglio che non si ponga troppe domande. Per
      trascorrere una vita “serena”, senza tarli, nevrosi o follie, egli deve mettere a tacere quegli
      incomodi  quesiti  che  non  farebbero  altro  che  alterare  pericolosamente  il  suo  delicato

      equilibrio psicofisico.
         Per tutti quelli che, come noi, nonostante i ripetuti tentativi, non sono riusciti a ridurre al
      silenzio quello scomodo personaggio interiore, inizia un lungo e tortuoso cammino che forse
      non terminerà mai. È decisamente fastidioso partire per un viaggio del quale non conosciamo
      la durata e nemmeno la destinazione! Spesso, però, la partenza non è cosa che si decide a

      mente  fredda,  seduti  a  tavolino,  bensì  assomiglia  di  più  a  una  spinta  interna,  un'intima
      esigenza, e prima di rendersene conto ci si trova già sulla strada...
         Alcune volte il percorso è talmente accidentato che si farebbe volentieri dietro-front, ma
      altre  volte  ci  si  imbatte  in  esperienze  così  interessanti  da  rendere  impensabile  l'idea  di
      rinunciare. Gioie e dolori fanno parte della vita di ognuno, non siamo mai al riparo da brutte
      sorprese,  neanche  quando  chiudiamo  occhi  e  orecchie  alle  turbolente  richieste  dell'Anima.
      Vale davvero la pena andare avanti con la testa china, allora, oppure conviene intraprendere il
      sentiero della ricerca che rende la vita un'avventura ancora più affascinante? La fatica che

      dobbiamo  fare  per  non  porci  troppe  domande  non  è  forse  la  medesima  alla  quale  ci
      sottoponiamo quando cerchiamo le risposte?
         Tanto vale indirizzare i nostri sforzi verso la ricerca e oltrepassare i confini di quella che
      chiamiamo comunemente realtà! In questo modo, la vita stessa acquista un sapore totalmente
      nuovo,  si  impara  a  non  dare  nulla  per  scontato  e,  così  facendo,  si  scopre  la  meraviglia  di

      vedere il mondo attraverso gli occhi di un bambino che non smette mai di stupirsi...
         Un passaggio particolare di una bella canzone del cantautore Francesco Guccini esprime in
      maniera artisticopoetica proprio questa trasfigurazione del mondo attraverso una visione più
      fantastica della realtà. Nel brano, Don Chisciotte spiega al suo fedele scudiero Sancho come e
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