Page 14 - Riflessologia della memoria
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inconsapevole, di cercare di sollevare l'opinione che si ha di se stessi abbassando il valore

      del  prossimo,  piuttosto  che  impegnandosi  in  una  faticosa  salita.  Ma  questo  nasconde  un
      profondo senso di insicurezza nelle proprie capacità. Pertanto abbandoniamo paure e sensi di
      colpa. Lo sbaglio è umano e segno inconfutabile di averci, per lo meno, provato!




      La traccia nascosta



      Torniamo al nostro Libro della Vita. Abbiamo immaginato che, al momento del nostro arrivo
      sulla Terra, nasca con noi questa specie di diario e ci venga consegnato bianco, puro e “pronto

      per l'uso”.
         Noi,  però,  sospettiamo  fortemente  che  questo  libro,  alla  nascita,  non  sia  del  tutto
      immacolato. Pensiamo piuttosto che rechi su di sé una traccia di base, un indirizzo generico,
      una sorta di disegno schizzato a grandi linee, abbozzato per sommi capi, destinato a prendere
      forma, colore e ad arricchirsi di nuovi particolari nel corso della vita.
         All'interno  di  questo  tracciato  sommario  possiamo  individuare  molte  zone  lasciate  quasi
      interamente incomplete, a disposizione della fantasia e delle capacità del suo Proprietario-

      Autore.  Altri  elementi  sono,  invece,  predeterminati  e  possiamo  immaginarli  come  solidi
      cardini, coordinate fondamentali e indispensabili per orientarci e mantenere la rotta. È un po’
      come una scenografia di base che ci mostra, per esempio, il luogo di nascita, l'epoca e la
      situazione  storica,  la  famiglia,  la  condizione  sociale  e  alcune  basi  caratteriali.  Una
      scenografia,  insomma,  dove  il  nostro  protagonista  potrà  muovere  i  suoi  passi  e  recitare  a
      soggetto.

         Esistono,  poi,  anche  altri  dettagli  già  impressi  sul  nostro  libro,  come  ancore  gettate  nel
      futuro. E queste ancore le possiamo vedere come passaggi. Fondamentali passaggi che, per
      quanto ci affanniamo, siamo tenuti ad attraversare. Sono appuntamenti che abbiamo fissato con
      noi stessi, o che “forze superiori” hanno posto sul nostro cammino, prima che avesse inizio la
      nostra esistenza terrena. Tra un appuntamento e l'altro possiamo godere di una discreta libertà
      d'azione, ma poi, in un modo o nell'altro, dovremo trovarci a una data ora in un determinato
      posto.





      Una scelta consapevole



      Immaginiamo  questo  processo  più  o  meno  così:  l'Io  (o  Sé  spirituale  o  come  preferite
      chiamarlo),  quello  che  rappresenta  la  nostra  vera  identità  spirituale,  sceglie  di  immergersi
      nella dimensione fisica per fare un'esperienza che fa parte di un più elevato e vasto cammino
      spirituale. Prima di incarnarsi questo Spirito conosce già la sua meta e, in un luogo e in un
      tempo  diversi  da  quelli  che  siamo  soliti  considerare,  sceglie  le  condizioni  generali

      dell'esistenza che si sta apprestando a vivere.
         Sono  le  condizioni  indispensabili  perché  possa  realizzarsi  il  suo  vero  obiettivo.  Così,
      aiutato da altre Forze spirituali, egli decide, per esempio, il luogo geografico dove nascere, il
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