Page 151 - Meditazione sui colori
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costeggia il mare.
8) Raggiungo una ripida e lunga scala scavata nella roccia.
9) Salgo lentamente sui piccoli gradini. Ogni tanto mi fermo per volgermi verso il mare e
contemplo l’ampia distesa verde-azzurra.
10) Ho raggiunto finalmente la cima. Mi trovo ora davanti a un massiccio portone chiodato.
11) Noto che c’è una porticina: sembra solo accostata.
12) La spingo, mi chino, e penetro in un ampio androne: è rischiarato da due torce, fissate
alle pareti.
13) Proseguo, e mi trovo in un lungo corridoio, illuminato da vetrate multicolori.
14) In esse sono rappresentate le quattro età dell’uomo: infanzia, giovinezza, maturità e
vecchiaia.
15) Osservo le raffigurazioni dai vivaci colori: giochi di fanciulli (in cui prevale il rosso),
giovani coppie di innamorati (in cui prevalgono le tinte arancioni e gialle), nuclei
familiari (in cui prevale il verde), anziani pensosi (in cui prevalgono il blu e il viola).
16) Mi trovo alla fine del corridoio di fronte ad una porta argentata: su di essa è scritto il
mio nome a lettere rosse in una cornicetta d’oro.
17) Spingo piano piano l’uscio e varco la soglia. C’è una piccola stanza tutta verde, e nel
pavimento si apre una scala a chiocciola dai gradini luminosi che, mentre scendo, si
colorano ad ogni mio passo: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco, viola…
18) Mi rendo conto che la scala mi sta portando all’interno di me stesso.
19) In fondo alla scala trovo una porta rivestita da uno specchio. 20) La spingo
delicatamente ed entro.
21) Mi trovo all’interno di una stanza accogliente, dalle pareti e dal soffitto azzurri. C’è un
profumo di rosa e un profondo silenzio. Ho la sensazione che tutto qui mi sia familiare,
come se ci fossi già stato altre volte.
22) Nel centro c’è una grande poltrona di velluto rosso: mi accomodo tranquillamente.
23) Sulle pareti di destra e di sinistra riconosco quadri e fotografie a me familiari.
24) Sulla parete di fronte c’è invece un grande schermo bianco: su questo schermo possono
apparire immagini o scritte provenienti dal profondo del mio essere.
25) Mi rilasso sulla poltrona e osservo, immobile e concentrato, lo schermo, in attesa…
(pausa)
26) È giunta l’ora di tornare.
27) Mi alzo dalla poltrona e contemplo con amore e gratitudine la mia stanza azzurra.
28) Esco dalla porta-specchio e accosto dolcemente l’uscio.
29) Risalgo lentamente la scala a chiocciola dai gradini colorati: si accendono il viola,
l’indaco, il blu, il verde, il giallo, l’arancione e infine il rosso.
30) Mi sembra che l’energia dei colori entri progressivamente in me, mentre la scala si
spegne.
31) Mi ritrovo nella piccola stanza verde. Percorro il corridoio illuminato dalle vetrate
multicolori e raggiungo l’androne rischiarato dalle due torce.
32) Esco dalla porticina e mi fermo ad osservare la distesa scintillante del mare, illuminata
dal sole ormai alto.
33) Dissolvo l’immagine a poco a poco e ritorno consapevole del mio corpo fisico.