Page 132 - La coppia intrappolata
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118                                       6  La farmacologia: quando e come intervenire


   6           La richiesta da parte dello psicoterapeuta dell’intervento della collaborazione di
            un neurologo o neuropsichiatra, non è una mera richiesta di supporto farmacologi-
            co. Questo tipo di collaborazione tra i due professionisti sottintende un precedente
            e collaudato rapporto che segna l’inizio di un’altra sfida per un eccellente interven-
            to mirato per questa specifica e particolare patologia da “aggancio nevrotico”. La
            fusione di queste due professionalità è tesa a liberare il succube in tempi celeri, nel
            rispetto sempre del tempo soggettivo dell’individuo. È una collaborazione data da
            un costante confronto delle due professionalità e un continuo e crescente scambio
            esperienziale, monitorando “un passo dietro l’altro” le reazioni del succube che si
            riappropria sistematicamente della propria consapevole individualità.




            6.1     Perché devono unirsi due discipline per avere risultati positivi
                    nella terapia di alcune malattie della mente?

            Perché tutto quello che ci circonda si sta modificando e la psicologia e la medicina
            devono adattare le proprie risorse per raggiungere sempre “il massimo” e per allen-
            tare la sofferenza causata da una patologia.
               L’evoluzione è caratterizzata da una serie di tentativi solo alcuni dei quali han-
            no avuto un risultato ma, mentre in natura i tentativi sono quasi sempre fortuiti, la
            ricerca scientifica è motivata e indirizzata da conoscenze che la cultura ci ha for-
            nito.
               La parola cultura ha molti significati ma, nel nostro caso, indica il contributo in-
            dividuale trasmesso al nostro gruppo di scienza.
               La cultura del trattamento delle psicopatologie deriva dall’unione delle conoscen-
            ze nella sfera psicologica con quelle neuropsichiatriche.
               Un’associazione inizialmente complessa per la necessità di determinare le ri-
            spettive aree di azione, ma divenuta più fluida con l’introduzione del “bene del pa-
            ziente”.
               Abbandonando i vessilli, le apparenze, i residui di un passato monopolista, so-
            no apparsi i valori essenziali della psicoterapia e della farmacologia neurologica.
               Il comportamento umano può essere diviso in due grandi aree ben rappresenta-
            te nel nostro cervello.




            6.2     Il comportamento acquisito non genetico e genetico

            Il comportamento acquisito, non genetico, si è modificato nel tempo adeguandosi
            ora anche al vivere tecnologico.
               Il comportamento genetico legato agli istinti e alle emozioni (pensiamo al com-
            portamento di un bambino) non ha bisogno di apprendimento.
               L’unione dei due dà “il comportamento”.
               Esiste una grandissima componente genetica in quasi tutti i comportamenti, ma
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