Page 77 - Il grande dizionario della metamedicina
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La confusione, tuttavia, può provenire da quello che si è o non si è autorizzati a dire. Per esempio, il papà ha due
     famiglie,  ma  non  bisogna  raccontarlo  in  giro.  Per  liberarsi  da  questo  problema  bisogna  aiutare  il  bambino  o  la
     persona che ne soffre a individuare ciò che è all’origine della confusione e a fare chiarezza.
     Che cosa è o era per me fonte di confusione?

     DISCESA DELL’UTERO:vedi Prolasso genitale, Utero.
     DISCESA DELLA VESCICA o CISTOCELE: vedi Prolasso genitale.
     DISCO  INTERVERTEBRALE: giunzione di natura fibrocartilaginea che unisce due vertebre. Il disco ha forma di cuscinetto
     biconvesso  che  corrisponde  alle  facce  inferiore  e  superiore  dei  corpi  vertebrali.  Ogni  disco  intervertebrale  è
     costituito da un segmento periferico fibroso e duro aderente alla vertebra e da una parte centrale rotonda, gelatinosa,
     elastica, nella quale si trova un nucleo più denso, chiamato «nucleo polposo». La funzione dei dischi intervertebrali
     è  di  garantire  la  mobilità  della  colonna  vertebrale  oltre  ad assorbire  i  colpi  grazie  a  un sistema  di
     ammortizzazione. La patologia dei dischi più comune è l’ernia discale. Vedi anche Cartilagine.
     →  Ernia  discale:  sporgenza  di  un  disco  intervertebrale  in  un  canale  rachideo  che  corrisponde  all’espulsione
     parziale del nucleo gelatinoso. L’ernia si forma per lo più tra la quarta e la quinta vertebra lombare, talvolta tra la
     quinta lombare e la prima sacrale, causando una compressione del nervo sciatico.
     È molto sovente legata alla sensazione di sentirsi intrappolati sul piano finanziario. Si ritiene di non poter lasciare
     il proprio impiego perché è la nostra unica fonte di guadagno. Ci si può sentire intrappolati sul piano finanziario per
     gli impegni che si devono assumere. Si può provare questa sensazione perché altri dipendono economicamente da
     noi, ciò che può indurci a pensare: «Non posso abbandonarli». Infine, ci si può sentire intrappolati da un impegno
     preso.
     Tenevo un seminario in una località di mare. Tra i partecipanti c’era una coppia il cui marito guardava spesso fuori
     dalla  finestra  pensando:  «Mi  piacerebbe  tanto  poter  approfittare  delle  vacanze,  giocare  a  tennis,  invece  di  stare
     rinchiuso in questa stanza». Tuttavia non lo diceva. Aveva accettato di seguire il corso per far piacere alla moglie,
     che ci teneva molto. Nei giorni successivi parlò con il compagno di una partecipante, che non prendeva parte al
     seminario e che era anche un bravo tennista. Si misero d’accordo per una partita dopo il corso. Durante la notte gli
     venne un forte dolore nella parte bassa della schiena, che attribuì a un falso movimento. Il dolore aumentò al punto
     che al mattino riusciva a muoversi solo con grande difficoltà. Venne comunque al seminario perché voleva capire
     cosa  gli  stava  succedendo.  Si  mise  steso  perché  non  era  neppure  in  grado  di  sedersi.  Gli  chiesi  se  si  sentiva
     intrappolato in una situazione. Esitando un po’, mi confessò che era contento di essere presente al corso, ma che
     avrebbe tanto voluto poter giocare a tennis. Comprendendo che aveva paura di dispiacermi e di deludere la moglie
     rinunciando al seminario, gli dissi: «Se fossi convinto che non cambierebbe niente nella stima che ho per te e per
     l’amore  di  tua  moglie,  che  cosa  sceglieresti?»  Mi  rispose:  «Andrei  a  giocare  a  tennis!» Allora,  con  un  grande
     sorriso, gli dissi: «Bene, allora vai a giocare a tennis!» In serata fu di nuovo in grado di sedersi e il giorno dopo era
     sul campo di gioco.

     Mi sento prigioniero di una struttura (professionale o famigliare) o di un impegno nel quale mi sento trattenuto
     e di cui mi vorrei liberare?
     Mi sento intrappolato sul piano finanziario?
     Quali sono le paure che mi impediscono di andare verso ciò che voglio?
     DISFAGIA:vedi Esofago.
     DISFONIA: vedi Corde vocali.
     DISIDRATAZIONE:i  fattori  che  possono  inaridire  la  nostra  pelle  sono  diversi,  tra  questi  il  sole,  il  freddo,  l’aria
     condizionata,  i  lunghi  viaggi  in  treno  o  in  aereo.  Si  parla  di  disidratazione  con  riferimento  a  una  eccessiva
     diminuzione dei liquidi nei tessuti organici, che si manifesta sotto forma di secchezza della pelle e delle mucose, di
     sete intensa, di oliguria e, nei casi gravi, di disfunzionamento cerebrale e di collasso circolatorio. Una perdita di
     liquidi in seguito a una sovraesposizione termica, accessi di vomito ripetuti o forte diarrea fanno perdere al corpo
     oltre i liquidi di cui ha bisogno anche gli elettroliti (sodio, potassio, calcio) necessari all’equilibrio osmotico e alla
     trasmissione degli stimoli nervosi.
     La  perdita  di  liquidi  è  molto  pericolosa  nei  neonati,  dato  che  l’acqua  rappresenta  l’80  per  cento  del  loro  peso
     corporeo. Se un bambino di cinque chili perde mezzo chilo in ventiquattro ore, ha perso il 10 per cento del suo peso.
     Ecco perché una gastroenterite in un neonato, in un bambino o in una persona molto magra può essere mortale. Vedi
     Gastroenterite.
     DISLESSIA: difficoltà nell’apprendimento della lettura, che persiste anche dopo il periodo scolastico, caratterizzata dal
     confondere alcune lettere. Vedi Discalculia.
     Come nella discalculia o nella disortografia, siamo di fronte a una situazione di confusione a cui può aggiungersi un
     sentimento di vergogna. Il bambino può vergognarsi di avere difficoltà a esprimersi o a scrivere correttamente. La
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