Page 172 - Il grande dizionario della metamedicina
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È ciò che porta un gran numero di persone a ritenere, nella loro ignoranza, che tutti gli omosessuali abbiano vissuto
esperienze traumatiche nell’infanzia che li avrebbero fatti «deviare» verso l’omosessualità, ma non è così. Può
nondimeno accadere che un’anima che deve vivere un’esperienza omosessuale abbia anche incontrato una situazione
simile per rafforzare la propria esperienza. Ecco qualche esempio:
Huguette viene violentata dal padre a sette anni. È a quest’età che rifiuta gli uomini, senza tuttavia ripudiare la
propria femminilità. Dal momento che rifiuta il principio maschile nell’uomo, lo ricerca in una donna dall’aspetto
mascolino. Quando l’ho incontrata, si era sottoposta all’inseminazione artificiale per avere una gravidanza. Mi disse
che non sopportava nemmeno l’introduzione dell’ago. Fatto strano, il suo corpo produceva anticorpi contro gli
spermatozoi: uccideva le sostanze maschili come avrebbe voluto uccidere il padre. Al contrario, la sua compagna, di
aspetto molto mascolino, in famiglia era la terza figlia mentre la madre avrebbe desiderato fortemente un maschio.
Avendo creduto che si desiderava un maschietto e non una bambina, durante lo stato fetale aveva rifiutato il suo
principio femminile per coltivare di più quello maschile. Era di conseguenza il principio femminile quello che
cercava in un’altra donna.
Francis è stato picchiato da suo padre quando era bambino. Nei suoi riguardi la madre era dolce e comprensiva.
Rifiuta quindi il suo principio maschile a favore di quello femminile che sviluppa dentro di sé. Si sente attratto dai
bei ragazzi virili, ma ciononostante rifiuta di accettare questo suo aspetto. Sposa perciò una donna dal carattere
molto yang, mascolina, che decide tutto, che porta i soldi a casa mentre lui si occupa delle faccende domestiche e dei
pasti. Un giorno la lascia per andare a vivere con un uomo. Francis cerca il principio maschile che lui stesso deve
imparare a valorizzare.
Quando Jean-Claude era bambino sua madre era molto malata. Era consapevole dei rapporti sessuali che il padre
imponeva alla madre nonostante la malattia. «La violentava persino sul letto di morte», mi raccontava. Anche Jean-
Claude rifiuta questo aspetto della sua mascolinità. Verso i ventitré anni si fidanza con una ragazza molto bella, ma è
incapace di avere rapporti sessuali con lei. Consulta un sessuologo che gli chiede se aveva provato l’esperienza con
un uomo. Ed è quello che fa Jean-Claude. Non torna più dalla fidanzata e vive la sua sessualità con uomini yin. Per
Jean-Claude penetrare una donna equivale a violentarla e agire come suo padre, da cui deriva la sua incapacità di
avere rapporti sessuali con l’altro sesso per quanto adori il genere femminile e trascorra più tempo con le donne che
con gli uomini.
Quando nasce Daniele, il padre in pratica è sempre assente. La madre desiderava una bambina che fosse per lei una
compagna. Questa compagna sarà Daniele che, per compiacere la madre, fa valere di più il suo aspetto femminile.
Adulto, è attratto da uomini molto mascolini che hanno l’età del padre. Ricerca suo padre, oltre al suo aspetto
mascolino.
Antony è sposato con Gilberte da diciannove anni e hanno due bambini. È il quarto figlio della sua famiglia. Prima
che nascesse, i suoi genitori si auguravano di tutto cuore di avere una figlia. Quando nasce Antony è una delusione.
Già da bambino gli viene detto quanto siano delusi dal fatto che non sia femmina. Inconsciamente, Antony rifiuta la
sua componente maschile e coltiva di più quella femminile. Durante l’adolescenza si sente attratto dai ragazzi e ciò
gli fa paura. Incontra Gilberte, una ragazza dolce che gli si lega profondamente. Antony si sposa presto, sia per non
dispiacere a Gilberte sia per convincersi di non essere omosessuale. Dopo dodici anni di vita in comune inizia ad
avere esperienze omosessuali, attratto da ragazzi belli e dolci. In loro cerca il piccolo bambino interiore cui non
aveva permesso di esistere. Quando ne prende coscienza e accetta di provare queste attrazioni senza però coltivarle,
la sua preferenza si sposta su Gilberte e sull’affetto per i figli perché quella è la sorgente della sua felicità.
Ho riportato tutti questi esempi per far capire a tutti coloro che rifiutano se stessi o che hanno paura
dell’omosessualità, a coloro che la giudicano, ai genitori con figli omosessuali, che l’omosessualità non è una
malattia ereditaria, fisica o mentale. Non è altro che la ricerca del principio complementare che l’essere umano deve
sviluppare.
Se un omosessuale comprende e integra il principio di cui è alla ricerca in una persona dello stesso sesso, è
possibile che in seguito diventi eterosessuale. Ma ciò che è importante non è essere eterosessuali piuttosto che
omosessuali. Ciò che conta è sapere che l’altro è lì per aiutarci a valorizzare le qualità complementari alle nostre
affinché si possa, a nostra volta, coltivarle e arrivare così a essere psichicamente yin e yang, e poco importa quale
sia la nostra componente predominante.
In questo modo coltiveremo le due componenti del nostro essere che ci condurranno verso l’armonia, e questo è
esattamente quello che due eterosessuali o due omosessuali devono fare insieme. Che siano attratti consciamente o
inconsciamente, la ragione rimane la stessa. Quanti omosessuali ignorano queste verità e vivono nel senso di colpa e
nel rifiuto della propria persona, nella vergogna di essere etichettati come emarginati. Ci si può sorprendere che
siano la categoria più colpita dalle MTS e dall’AIDS? Comprenderlo potrebbe evitare loro molte sofferenze.
OPPRESSIONE POLMONARE: vedi Cuore.
Qual è la situazione che mi opprime in questo momento della mia vita?