Page 124 - Il grande dizionario della metamedicina
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Ho provato rabbia per le cure che mi sono state prodigate?
INFIAMMAZIONE: quando un tessuto subisce un’aggressione come un intervento chirurgico, un trattamento radioterapico,
un colpo di sole, una bruciatura, una collisione con un oggetto, il cervello interviene per procedere alla riparazione
di uno o più tessuti colpiti e, per fare ciò, fa ricorso a cellule specializzate, i mastociti. Essi liberano una sostanza
detta «istamina» che attiva la circolazione sanguigna nella parte del corpo interessata, inducendo un aumento del
calore e un arrossamento della pelle nel punto in cui questa attività è più intensa. A loro volta, i capillari
sovraccaricati da questo surplus di sangue liberano un surplus di liquido (linfa interstiziale) che si infiltra nei tessuti
e crea un gonfiore «tumorale», dolori e talvolta pruriti dovuti alla stimolazione delle terminazioni nervose locali. È
ciò che chiamiamo infiammazione.
Inoltre l’infiammazione si accompagna nella maggior parte dei casi a un accumulo di leucociti che contribuiscono al
risanamento e al ripristino dei tessuti danneggiati, e svolge quindi un ruolo di riparazione e di difesa dei tessuti in
seguito a un’aggressione.
Le aggressioni possono venire da elementi esterni: il contatto con certe piante o certe sostanze, oppure da shock
accidentale oppure indotto (radioterapia, intervento chirurgico…). O anche da emozioni che hanno come
conseguenza quella di amplificare l’azione del sistema linfatico.
Un esempio: quando proviamo una grande rabbia il ritmo cardiaco aumenta, la circolazione sanguigna si intensifica,
diciamo che ci bolle il sangue nelle vene. A seconda dell’intensità, la rabbia può generare un aumento del calore
nell’organo interessato e tradursi in una sensazione di bruciore, gonfiore dei tessuti colpiti, accompagnato a volte da
febbre. In seguito a questo turbamento emotivo, osserviamo che siamo colpiti da un’infiammazione, ovvero da una
malattia che termina con il suffisso «-ite» come un’otite, laringite, sinusite ecc. L’infiammazione o la malattia è di
fatto la fase di riparazione dall’alterazione che ha subito il tessuto durante l’aumento di attività del simpatico
«simpaticotonia», quando abbiamo sentito il sangue ribollire nelle vene. Il senso di bruciore associato
all’infiammazione corrisponde all’attività intensa (aumento della circolazione sanguigna e/o aumento dell’attività
batterica e virale) nei tessuti allo scopo di procedere alla loro riparazione.
L’infiammazione è dunque la risposta a un’aggressione e mira alla riparazione del tessuto colpito.
L’aumento di attività richiesta da un processo di riparazione è tuttavia dolorosa. Gli antinfiammatori non sono
utilizzati per combattere l’infiammazione quanto per ridurne l’intensità, poiché non dobbiamo dimenticare che
l’infiammazione fa parte di un processo che mira alla guarigione del tessuto o dell’organo interessato.
Gli antinfiammatori chiamati corticosteroidi sono per le infiammazioni ciò che gli antibiotici sono per le infezioni.
Entrambi svolgono un’azione di riduzione dell’attività di riparazione del tessuto danneggiato. Lo scopo è far
diminuire il dolore. Voler eliminare rapidamente o completamente l’infiammazione denota una mancanza di
comprensione del funzionamento del nostro organismo.
Immaginiamo che una parte della nostra casa sia stata danneggiata da un albero caduto sul tetto. Il nostro assicuratore
ci manda una squadra di operai. Questi fanno un baccano tale da essere invivibile. Diminuiamo la loro attività
mandandone via una parte in modo che il lavoro sia svolto in modo meno intenso. Ma che succede se mandiamo via
tutti gli operai? Chi riparerà il danno? Se nessuno procede alla riparazione i danni rischiano di aggravarsi.
La stessa cosa succede nel nostro corpo. È importante sapere che esistono piante che svolgono un’azione
antinfiammatoria naturale, senza alcuna controindicazione. È il caso dell’aloe vera, una succulenta molto facile da
coltivare in appartamento. Il liquido di una foglia appena tagliata dà risultati favolosi in poco tempo.
Sono stato in contatto con una sostanza sconosciuta per me sbagliata (cibo, farmaco, vaccino, minerali, piante
ecc.)?
Ho vissuto un’esperienza in cui mi sono sentito aggredito, non rispettato, non considerato e che mi avrebbe fatto
provare rabbia?
INFLUENZA: ci sono due tipi di infezioni, ovvero quelle da germi autogeni e quelle da germi eterogeni e la stessa cosa
succede con l’influenza. Quella che dipende da germi autogeni si sviluppa a partire da virus prodotti dal corpo.
Questo tipo di influenza si sviluppa quando siamo molto stanchi e il corpo ha bisogno di riposo. Viene talvolta
confusa con un’infreddatura ma, a differenza di questa, i sintomi (febbre, indolenzimento, problemi alle vie
respiratorie) sono più intensi. Una vera influenza costringe a stare a letto.
→ Influenza da germi autogeni:
Avevo molto bisogno di riposo che non ho ascoltato, perché ero preso dai miei doveri materiali, professionali o
famigliari?
Mi sono forse fatto violenza per continuare?
Cos’è che questa influenza mi porta o mi obbliga a fare?
→ Influenza da germi eterogeni: queste influenze dipendono da fattori contaminanti. Sono del genere influenza
stagionale, aviaria, suina (vedi Infezione).
INFORTUNIO, SINISTRO: vedi Incidente.