Page 122 - Il grande dizionario della metamedicina
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strumento necessario per porre fine alla situazione.
C’è un’attività che volevo lasciare, una situazione alla quale volevo sottrarmi?
Jeannette lavora come infermiera nel reparto di psichiatria. Ogni giorno che passa, il suo lavoro le sembra sempre
più pesante. Non sopporta più di vedere come sono trattati i pazienti del suo reparto. Purtroppo, per lei non è
disponibile un’altra sistemazione. Durante un fine settimana, mentre sta svolgendo dei lavori in casa, cade e si
frattura la seconda vertebra lombare: si ritrova immobilizzata a letto per settimane. L’incidente le permette di
interrompere quel lavoro che non riusciva più a sopportare, ma che manteneva per necessità economiche.
Se l’incidente è un ostacolo alla fruizione di qualcosa di piacevole, se impedisce di approfittare di qualcosa o di
condividere momenti felici, si cerca forse inconsciamente di privarsi di qualcosa o non ci si vuole concedere
momenti di piacere o di felicità.
Porto in me il senso di colpa di vivere, di avere più degli altri, una vita migliore dei miei genitori, tanto più se si
sono sacrificati per me?
Può essere una manifestazione di un senso di colpa che rovina la nostra gioia, salute, felicità o possibilità di
successo. Può anche darsi che si sia un po’ troppo perfezionisti e che si pretenda la perfezione da noi stessi.
Mi sentivo in colpa per concedermi questo piacere prima che mi accadesse l’incidente?
Ho la tendenza a cercare la perfezione?
→ Incidente alle dita:
Mi sentivo in colpa per dei dettagli della quotidianità?
Per esempio, essere in ritardo per preparare da mangiare, essersi sbagliati nelle misure facendo dei lavoretti in casa
ecc.
Se l’incidente ci procura sofferenza, cercavamo forse inconsciamente di punirci o di autodistruggerci per cose o
azioni di cui ci rimproveriamo?
Vediamo un esempio: qualcosa ci colpisce in un occhio. Possiamo considerarlo un evento sfortunato. Ma se ci
fermiamo a riflettere, possiamo chiederci:
Cos’è successo prima che quella cosa mi colpisse l’occhio? Quali erano i miei pensieri? Mi rimproveravo per
ciò che vedevo o constatavo attorno a me?
Se, per esempio, vedessi mio figlio scontento del fatto che il mio cambio di impiego ci ha costretti a trasferirci in
un’altra città, potrei pensare che, a causa della mia scelta, ho fatto soffrire il mio bambino.
Può anche riguardare una lettera che ho ricevuto da una persona cara che mi rivolge dei rimproveri e che mi spinge a
pensare: «Non avrei dovuto affrontare la cosa in questo modo…»
Mi sono forse rimproverato o sentito colpevole per qualcosa in particolare prima che capitasse questo
incidente?
Infine, se piccoli infortuni o incidenti sovente possono essere legati al senso di colpa, possono però anche essere il
segnale di una rabbia che proviamo e che rivolgiamo contro noi stessi, invece che verso gli altri.
Marlène mi domanda il significato di un piccolo incidente che le è capitato mettendo il bagaglio a mano nella
cappelliera dell’aereo: si è schiacciata un pollice. Le domando se, prima di salire nell’aereo, può essersi sentita
colpevole di qualcosa. Mi risponde: «Non credo, ero invece arrabbiata per quanto mi avevano chiesto al controllo
della sicurezza». «Quando sei arrabbiata, hai l’abitudine di rivolgere la rabbia contro te stessa?» Marlène sorride
e mi dice: «È quello che faccio sempre, non voglio essere cattiva». Comprende così il suo incidente al pollice.
INCIDENTE VASCOLARE CEREBRALE: vedi Ischemia.
INCISIVI: denti anteriori (quattro in alto e quattro in basso). Vedi Dentizione.
INCONTINENZA: emissione involontaria di urina. Il disturbo riguarda soprattutto le persone che sentono invaso il
proprio territorio e che si esprimono talvolta in questo modo: «Non mi sento a casa in casa mia!» o: «Non ho più un
mio spazio dopo che mio marito è andato in pensione o che mio figlio è tornato a casa». Le persone anziane, messe
all’ospizio, presentano spesso problemi di incontinenza. È possibile che sentano il proprio spazio invaso
dall’intrusione nella loro stanza del personale curante?
Mi sento forse invaso nel mio spazio?
Mi sento invaso dalle richieste degli altri, al punto da non avere più tempo per rilassarmi?
INDIGESTIONE: termine di uso comune usato per descrivere i sintomi di un’intolleranza alimentare che può manifestarsi
con bruciori di stomaco, nausea e vomito.
Prima che facessi questa indigestione, ci sono state forse parole, dei comportamenti di uno dei miei cari o una
situazione che mi è molto dispiaciuta?
Che cosa avrei rifiutato?