Page 85 - Prodotto interno mafia
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All’inizio qualcuno sorrideva al pensiero che nella regione di
don Vito Ciancimino, l’ex sindaco di Palermo condannato per
mafia, e dell’ingegnere Michele Aiello, manager della sanità
privata siciliana legato a Bernardo Provenzano, si potesse
imporre un aut aut agli imprenditori collusi. Ma Lo Bello è stato
piú irriverente degli irriverenti con il risolino facile: l’unica
chance per convincere gli industriali a stare lontani
dall’illegalità, ha pensato, è «usare» il potere di Confindustria.
Che cosa ci può essere di piú umiliante per un imprenditore alla
ricerca di commissioni e prestigio che essere espulso
dall’Associazione? Cosí nel 2007, insieme al presidente di
Confindustria Caltanissetta Antonello Montante, è nata l’idea di
espellere dall’associazione degli industriali chi paga il pizzo.
Il secondo passo è stato redigere un codice etico per le
aziende. Anche qui, a dispetto della complicata burocrazia
italiana, le regole sono semplicissime: se non rispetti il codice,
sei fuori da Confindustria.
Il primo bilancio dell’iniziativa – del gennaio del 2011 – parla
di trenta imprenditori espulsi e centocinquanta autodenunce: –
Non male, no? – sorride Lo Bello.
Ma la campagna non è vista da tutti di buon occhio in Sicilia.
È noto che una delle armi preferite dalla mafia per colpire i suoi
nemici è, da sempre, la calunnia. Nel caso del presidente
siracusano, il fango consiste nell’insinuare che la sua battaglia
contro Cosa nostra sia originata da future aspirazioni politiche e
ambizioni di potere personale. Lo Bello è costretto a vivere con
la scorta, le sue due figlie passano parte dell’anno all’estero, in
collegio.
Ma l’imprenditore non parla né di diffamazione né di
preoccupazioni. Indurendo il tono della voce, fino a quel
momento conciliante, conclude: – L’unica strategia che
funzionerebbe contro di noi è la retorica. Se fossi un mafioso
tenderei ad accentuare la dimensione eroica delle nostre attività,
perché sarebbe il modo giusto per annientarci –. Per questo
motivo l’idea che vuole trasmettere a chi legge è una sola: – Non
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