Page 84 - Mani in alto
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Una nuvola di fumo















           Una nuvola di fumo grigio ondeggia lentamente sopra una moltitudine di cappelli.

          Camel, Lucky Strike, ma soprattutto Alfa, Sax, Nazionali semplici e tabacco trinciato
          formano quella cortina fumogena. Anche la pipa di Casaroli infittisce la nube dentro
          la Sala Borsa.
           Due pesi massimi si fronteggiano sul ring. I colpi dei guantoni si infrangono sordi

          sui corpi sudati.
           La gente incita a gran voce il pugile di casa.
           «Checco è troppo buono, a quest’ora doveva già cacciarlo giù lui lì…»
           A Bologna tanti conoscono personalmente Francesco Cavicchi, il gigante che arriva

          dalla bassa bolognese.
           Paolo Casaroli si fa largo tra la folla con la pipa tra le labbra. Daniele segue la
          scia.
           «Eccoli sono là in fondo dietro al ring».

           Il Bello alza il braccio per farsi individuare.
           «Per arrivarci dobbiamo mollare qualche cazzottone anche noi…» biascica Paolo
          infilandosi dietro una massa di gente in piedi.
           Sotto l’angolo di Cavicchi c’è un tifo assatanato, si distingue tra gli altri un omarino

          tutto pepe. È il maestro di pugilato Blasi che non sta fermo nemmeno un secondo.
           Il Bello è dietro a un drappello di tifosi, con lui c’è un tipo che tutti chiamano
          Zucchero, per lui ha garantito il Lungo.
           Zucchero indossa un cappello grigio antracite che in origine forse poteva essere

          grigio chiaro, ma poi il tempo e i locali fumosi lo hanno scurito e sembra
          confondersi con il fumo del tabacco.
           Zucchero è un tipo tosto e temprato, proviene dalla Cirenaica, un rione popolare
          poco fuori porta dove si cresce alla svelta. Un luogo di Bologna dove le vie portano

          i nomi di località della Libia colonia italiana.
           C’è bisogno di gente decisa per il colpo a Roma e Zucchero sembra avere i
          requisiti giusti.
           Era stato in palestra a tirare un po’ di boxe, ma per certe regole bisogna esserci

          nati.
           Non bere, non fumare, non andare a donne, e poi a letto presto la sera prima
          dell’incontro. All’alba si deve fare footing nella campagna con la neve, la pioggia, la
          nebbia e la sera ancora in palestra. Mica è da tutti una vita così.
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