Page 74 - Mani in alto
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Via San Petronio Vecchio
«Va, serenata celeste, celeste come gli occhi di una donna che rassomiglia tanto a
una Madonna…»
Dalla radio Telefunken nel tinello si diffonde la voce di Claudio Villa, la signora
Concetta canticchia con lui dalla cucina rigirando il sugo di carne nel tegame.
La mamma di Paolo ha passato anni di miseria, ma da quando gli affari del figlio
vanno bene può permettersi una radio nuova e persino il sugo di vera carne per tutta
la settimana.
Paolo le arriva da dietro.
«Eccola qua la mia mammina!» esclama cingendole i fianchi.
«Ma Paolino, così mi fai venire un infarto…»
Non ha sentito arrivare il suo Paolino, è troppo impegnata a cantare.
«Questi sono da portare in banca…» sussurra Paolo infilando un mazzetto di
banconote nella tasca del grembiule.
«Bene, adesso li nascondo in una pentola e domattina ci vado».
Claudio Villa continua a imperversare dalla nuova Telefunken a cinque valvole.
«Quella radio mi fa tanta compagnia, è stato proprio un bel regalo… prima è
passato il tuo amico Daniele e ha lasciato un libro per te sul comodino».
Daniele riesce sempre a scovare i libri che interessano a Paolo, come ai tempi della
galera.
«Bravo ragazzo quel Daniele… è arrivato con la fidanzata Maria, brava ragazza
anche lei…»
Paolo sa già dove la madre vuole andare a parare.
«E tu Paolino quando mi porti la fidanzata? Ti vedi ancora con quella sartina… la
Luisa?»
«Ma sei tu mamma la mia fidanzata!» esclama intingendo un pezzetto di pane nel
sugo.
«Scherza pure, ma dopo mi rimani uno scapolone».
Paolo è entrato in camera, prende il libro di Jung dal comodino, lo apre e trova un
biglietto che Daniele gli ha scritto. Quando non riescono a incontrarsi e devono
comunicare qualcosa d’importante, usano questo semplice metodo per non destare
sospetti.
«Senza una moglie non va mica bene per un uomo come te…»
Quando inizia con questa tiritera dello scapolo non la finisce più.