Page 76 - Mani in alto
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Tra mille cianfrusaglie















           «Hai avvisato Paolo?»

           «Sì, gli ho lasciato un biglietto in mezzo al libro».
           «Eppure ormai dovrebbe essere qui» dice il Bello guardando le lancette del suo
          nuovo Longines da polso.
           L’appuntamento è per le sette al magazzino del Lungo, Romano è impaziente perché

          dopo ha un incontro galante.
           Il deposito del Lungo è in pieno centro.
           A pochi passi dalle Due Torri, in una stradina stretta e poco illuminata, c’è un
          cortile con due portoni. Da quello più piccolo, scendendo una ripida scala, si giunge

          a uno scantinato pieno di cianfrusaglie, usato da Sergio il solfanaio. Il Lungo ha
          sistemato in fondo al magazzino le sue cose proibite. Nessuno si sognerebbe mai di
          spingersi oltre quell’ammasso di cianfrusaglie, tra stracci puzzolenti, ferro
          arrugginito e persino schegge di ordigni bellici inesplosi che Sergio raccatta

          ovunque.
           «Ho dovuto fare un giro della madonna, avevo sempre quel maresciallo attaccato ai
          maroni».
           Paolo arriva trafelato con la P38 a canna lunga sempre infilata nella cintura.

           Il Lungo ha tante munizioni in mezzo a quel ciarpame, anche i caricatori a otto colpi
          per la Walther: riesce sempre a trovare ciò che occorre.
           «Eccoli qui, freschi come le rose!»
           Spuntano fuori anche un paio di rotoli di nastro adesivo, molto utili per cambiare

          una targa. Per farlo hanno escogitato un semplice quanto efficace sistema.
           Bisogna rendere il nastro biadesivo tagliandone un pezzetto e unendo le due
          estremità tra loro: il nastro ottenuto è adesivo da entrambe le parti. Così si può
          incollare la targa fasulla sopra quella vera. E il gioco è fatto.

           Il Lungo continua a rovistare.
           «Guarda un po’ che c’è anche una Balilla!»
           Salta fuori pure una vecchia bomba a mano rossa, una srcm modello 35.
           «Fa sempre una certa impressione vederla in mano a qualcuno!» dice Daniele

          soppesando l’ordigno.
           Quando spuntano oggetti bellici, a tutti ritornano in mente gli anni della guerra
          ancora tremendamente vicini.
           «Avete poi deciso per la capitale?» la voce schietta del Lungo spezza un silenzio un
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