Page 72 - Mani in alto
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Il maresciallo Farolfi















           La sera Farolfi non trova mai la strada per tornare a casa. È vero che non si è mai

          voluto sposare ma una moglie che ti fa trovare la cena pronta può rendere la casa più
          accogliente.
           Non rientrerebbe mai perché appena si trova da solo tra quattro mura lo assalgono
          tristi pensieri. Avrebbe desiderato una famiglia, ma ha sempre rifuggito questa

          ipotesi per quel sottile timore che lo assale ogni qualvolta si lega alle persone.
           È in servizio alla squadra mobile di Bologna solo da due anni, ma in poco tempo ha
          imparato a conoscere bene la città. Politicamente Farolfi si sente democratico
          cristiano. Non concepisce gli estremismi.

           Si reca alla santa messa nelle festività più importanti, ma senza ostentare la
          presenza nella basilica di San Petronio. Farolfi è un tipo riservato, si è intimamente
          convinto che nel suo mestiere non si debba avere famiglia.
           Ne ha visti troppi di colleghi lasciare moglie e figli dopo una sparatoria. Gli piace

          andare al cinematografo oppure leggere di vicende criminali del passato, lo affascina
          il romanticismo delle indagini.
           Pranza alla trattoria della Gigina e la sera beve una tazza di latte caldo o si prepara
          una minestrina con il brodo matto, come dicono a Bologna. Un dado, un pugno di

          pastina di semola e alla fine ci scioglie pure un formaggino. Quando ha il giorno di
          riposo si prende il lusso di cucinarsi un vero brodo di carne e ossa. Un pezzetto di
          carne di manzo, un poco di gallina, un bell’osso poroso, un gambo di sedano, una
          carota e una cipolla. Non gli piace metterci il prezzemolo, in questo concorda anche

          la Gigina che gli ha svelato i trucchi del buon brodo. E poi con la carne lessa ci
          mangia tutta la settimana.
           «Se vuole vengo io a prepararglielo, maresciallo…»
           La Gigina da tempo ha messo gli occhi su Farolfi.

           Ma lui rifugge le occasioni di stare vicino a una donna, ormai ha chiuso dai tempi
          della Giovanna. Con lei la simpatia era nata in un rifugio antiaereo a Milano, poi si
          erano rivisti ancora, in un primo momento con la dovuta discrezione e poi senza
          nasconderlo. Il marito era dato disperso in guerra, tanti non erano mai più tornati.

           Invece il marito di Giovanna era tornato.
           Alla prima occasione Farolfi si è fatto trasferire e ha accettato di buon grado lo
          spostamento a Bologna. Dopo la Giovanna l’unica donna che ha avvicinato era la
          Gigina, ma solo per suggerimenti culinari.
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