Page 54 - Mani in alto
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Paolo e Romano agiscono da consumati attori del cinema.
           E dire che nella lotta partigiana stavano in fazioni opposte, qui invece si
          compensano perfettamente.
           Chissà se si fossero incontrati in guerra. D’altronde sarebbe potuto accadere

          benissimo, si sarebbero fronteggiati in qualche imboscata, tante ne facevano i
          partigiani alle Brigate nere per poi sparire rapidamente.
           Adesso sono entrambi dalla stessa parte, o forse è il resto della società che è tutta
          dall’altra.

           Rubare soldi alle banche non è mica un furto.
           Tanti lo pensano, ma pochi hanno il coraggio di mettere in pratica questo semplice
          assunto.
           Daniele continua a sorvegliare il portone, mentre il Biondino è sempre là fuori con

          il motore acceso.
           Paolo riempie freneticamente la borsa gialla, decine e decine di bigliettoni, uno
          dopo l’altro. Li conta mentalmente. Saranno quattro o cinque milioni, forse anche sei
          o sette.
           Quanto tempo ci sarebbe voluto per metterli insieme con un lavoro onesto?

           In un attimo sono tutti e tre sull’auto. Il Biondino parte sgommando con le portiere
          ancora aperte.
           «Via, via… dài contali, contali!» grida Romano sempre più eccitato.

           Cinque milioni e duecentottantaduemila lire tutti stipati nella borsa gialla, cinque
          milioni e duecentottantaduemila lire tutti in una volta nessuno li aveva mai visti,
          fanno anche un po’ impressione.


           «Stasera ci fermiamo ad assaggiare ancora un po’ di specialità del porto?» dice
          Romano alludendo alla sera prima.
           «Meglio se andiamo via subito, non vorrei che qualcuno ci riconoscesse…»
           «Ma chi vuoi che ci sia là in mezzo?»

           «Io ho deciso il colpo e io decido quando si torna!» ribadisce serio Paolo.
           «Sì, ma adesso vuoi fare il capo del cazzo…»
           «Sono il capo e basta e qualcuno che comanda ci vuole, voi compagni non avete

          Stalin?»
           «Va a fèr dal pugnàtt!»
           «Che cazzo vuoi?»
           «Vai bene a fare delle pugnette, se capisci l’italiano!» esclama Romano sempre più
          incazzato.

           «Smettetela di bisticciare che il colpo è andato bene e ci divertiremo a Bologna»
          dice Daniele cercando di calmarli.
           Dopo una rapina la scarica di adrenalina si placa solo nel giro di qualche ora e il

          nervosismo degli attimi precedenti l’azione si trasforma in una tensione che a volte
          sfocia in rissa. Le armi sono a portata di mano e tanti banditi si fanno fuori a vicenda
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