Page 53 - Mani in alto
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Genova, lunedì 9 ottobre, primo pomeriggio















           A Genova l’aria è sempre più calda, il mare rilascia il tepore che ha assorbito dal

          sole dell’estate. La Cassa di Risparmio è in fondo alla strada. Un angolo isolato che
          sembra attendere soltanto una visita particolare.
           La 1100 nera arriva lentamente, accosta e si ferma.
           Il Bello sta per scendere.

           «Aspetta…» Paolo lo trattiene con una mano sulla spalla.
           Dal fondo della strada sopraggiunge sbuffando un camioncino carico di
          cianfrusaglie. In auto restano tutti in silenzio, poi il camioncino infila un vicolo sulla
          destra e scompare.

           Daniele scende e si ferma di fianco al cofano, si guarda attorno. Il Bello e Paolo
          scendono e si dirigono decisi verso il portone della banca.
           Il Biondino sa il fatto suo, attende con il motore acceso e gli sportelli aperti per non
          perdere tempo nella fuga. È pur vero che si becca centomila lire a botta, ma non fa

          troppe domande e soprattutto non canta l’opera.
           Paolo ha una borsa gialla nella mano sinistra e il mitra Thompson sotto
          l’impermeabile, Romano lo affianca e avanzano insieme. Daniele li segue due passi
          dietro e si ferma sul portone.

           In un attimo Paolo e Romano sono dentro.
           «Fermi! Tutti mani in alto!»
           La voce di Paolo arriva fin dietro il bancone mentre si alza la sciarpa sul volto.
           «Dài! Dài! Tutti mani in alto e fate i bravi così finiamo presto».

           Il mitra a canna corta del Bello sbuca improvvisamente dall’impermeabile.
           Un cliente sta facendo un versamento, ha appena consegnato il denaro. Il cassiere
          cerca di far cadere una mazzetta nel cestino.
           «Fermo! Fermo!» Romano punta deciso la rivoltella mentre tiene tutti sotto tiro con

          il mitra.
           Il direttore tremando cerca di pigiare il campanello dell’allarme.
           «Fermo o ti sparo in bocca figlio di puttana!» grida il Bello da sotto la sciarpa.
           Paolo spinge via il direttore con la canna del Thompson.

           Tutti alzano le mani tremando. Il cassiere è immobile con le braccia a mezz’asta.
           «Dài, muoviti! Fuori i soldi!»
           Paolo raggiunge la cassa. Romano tiene tutti sotto tiro puntando minaccioso mitra e
          pistola.
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