Page 41 - Mani in alto
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Il giorno dopo sul giornale
Temeraria rapina a Binasco in una agenzia bancaria
Così titola il «Nuovo Corriere della Sera» che Paolo, Romano e Daniele stanno
leggendo con vivo interesse.
«Sentite un po’ cosa scrivono…» dice il Bello con il giornale aperto davanti agli
occhi.
«L’accorciarsi delle belle giornate e il volgere della stagione verso le brume
invernali, segnalano purtroppo il risveglio della malavita».
«Ma cosa stai leggendo una poesia del Pascoli?» esclama Daniele ridacchiando.
«Dai continua che mi sembra interessante…» dice Paolo trattenendo a stento una
risatina.
«… il risveglio della malavita che torna all’azione con le sue imprese banditesche,
perpetrate sulla strada della provincia e nello stesso ambito cittadino».
«Vamolà che diventiamo famosi».
«Ascoltate qui…» dice il Bello scorrendo l’articolo.
«La tecnica di quest’ultime gesta ripete esattamente la falsariga di quei “colpi”
briganteschi che la cronaca ha più volte registrato negli scorsi inverni e che sono
caratterizzati dalla fulminea decisione».
«Uelà la fulminea decisione…»
«Ma chi sono questi qui?»
«… dalla fulminea decisione con cui i rapinatori, giunti in automobile sin presso la
soglia della banca presa di mira, vi fanno irruzione, affrontano il personale,
riducendolo all’impotenza».
«Vacca boia riducendolo all’impotenza!» ripete Daniele scandendo le parole.
«… riducendolo all’impotenza per poi arraffare i valori più a portata di mano e
fuggire prima che qualcuno sia in grado di opporsi».
«Qui viene il pezzo migliore, sentite un po’ qua: “Un’occhiata all’interno e i
banditi, ingiungendo ai presenti di alzare le mani si fecero avanti e balzarono loro
addosso. Agendo d’intesa, secondo un piano certamente prestabilito, i malfattori
costringevano i quattro malcapitati a riunirsi nel centro del locale. Tutti venivano
strettamente legati con una corda in maniera da formare un sol grappolo”.
Appena il Bello ha terminato di leggere Paolo inizia un lieve ma deciso battimano,
seguito a ruota da Daniele cui si aggiunge Romano trasformando quei battiti in un
sonoro e convinto applauso a se stessi.