Page 38 - Mani in alto
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Martedì 3 ottobre
Ore 15.04. Una Fiat 1100 nera percorre lentamente la strada provinciale verso
Binasco. Al posto di guida Luigi fischietta un’aria della Callas, alla sua destra
Daniele, dietro Paolo e Romano.
Nello stesso istante un certo Piero Saletti parcheggia la sua 1100 nera di fronte alla
Cassa di Risparmio ed entra per un versamento.
«Gli hai detto di lasciare il motore acceso?» chiede Paolo in un soffio.
«Sì, stavolta lo lascia acceso, mica come ieri…» risponde Romano inserendo il
caricatore nella P38.
Luigi gira adagio il volante a destra, costeggia il perimetro di un palazzo e imbocca
la strada principale del paese.
Nel frattempo Saletti esce dalla banca ed entra nel bar di fronte per il solito caffè
corretto alla sambuca.
Ore 15.11. La 1100 si ferma di fronte all’ingresso della banca. Daniele scende, si
guarda attorno e lancia un cenno di conferma. Paolo e Romano aprono
simultaneamente le portiere.
In un attimo attraversano il marciapiede.
«Dài!» esclama Paolo alzandosi il bavero dell’impermeabile.
Pochi passi e sono dentro la banca. Il cassiere li vede entrare e sbianca di colpo.
«Fermi tutti, mani in alto!» grida Paolo tirando fuori il mitra da sotto
l’impermeabile.
Il fattorino alza immediatamente le mani. Il direttore sta firmando dei fogli, alza gli
occhi e impallidisce.
Due clienti restano impietriti davanti al bancone.
«Mani in alto! Mani alto!»
L’uomo alza le braccia lentamente, la donna emette un gemito coprendosi la bocca
con la mano sinistra.
«Dài, dài, tutti mani in alto e tu tira fuori i bigliettoni».
Romano agita la rivoltella verso il cassiere.
La 1100 nera ha sempre il motore acceso. Il marciapiede è sgombro. Daniele scruta
la strada e si accende una Camel.
Piero Saletti sorseggia lentamente il suo caffè alla sambuca.
Paolo salta il bancone. Il Bello tira fuori una corda.
«Tieni e legali tutti stretti!» ordina gettandola al fattorino.