Page 100 - Mani in alto
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Sabato 16 dicembre ore 13.40. Agenti a casa















           Due agenti di pubblica sicurezza in borghese si avvicinano al civico 44 di via San

          Petronio Vecchio.
           L’appartamento è al pianterreno, prima porta a destra nell’androne.
           In fondo al porticato si trova un altarino con l’immagine della Madonna, sul bordo
          c’è un lumino acceso e un vasetto con dei fiorellini.

           L’agente Tesoro rimane fuori ad attendere, come recita il normale protocollo sui
          controlli, mentre il collega Tonelli si accinge a bussare alla porta.
           All’interno Paolo e Romano hanno appena spento l’ennesima Camel nel posacenere
          colmo. Daniele è ancora in soffitta a dormire.

           «Casaroli? Paolo Casaroli, polizia!» esclama con voce ferma l’agente Tonelli.
           Paolo e Romano si guardano negli occhi e rimangono fermi un istante, un istante
          interminabile. Poi il loro sguardo corre alle rivoltelle.
           La madre è immobile in cucina. Paolo le fa segno di non preoccuparsi strizzandole

          l’occhio destro.
           «Arrivo… un minuto…» sibila con voce calma Paolo, mentre Romano gli getta una
          pistola.
           Le armi sono cariche, bisogna essere sempre pronti a ogni evenienza, questo

          l’avevano imparato entrambi durante la guerra.
           Paolo apre lentamente la porta con le pistole nascoste sotto la cintura. Romano è
          dietro all’uscio pronto a intervenire.
           «Sono io Paolo Casaroli, cosa avete da gridare, qui è tutto a posto…»

           Al Bello basta un attimo per disarmare Tonelli.
           «Chi non muore si rivede…» esclama Romano puntando la pistola.
           «Cosa fate? Dove credete di andare? Là fuori è pieno di poliziotti!» esclama
          Tonelli bleffando fin troppo visibilmente.

           Il Bello colpisce l’agente con il calcio della pistola, Paolo oltrepassa la porta di
          scatto con due rivoltelle in pugno. Romano lo segue di corsa brandendo le armi.
           L’altro agente rimasto fuori si fa avanti puntando la pistola d’ordinanza.
           Due colpi secchi esplodono rimbombando nell’androne. L’agente Tesoro cade a

          terra colpito al cuore.
           Tonelli nel frattempo si è ripreso, si rialza da terra, esce dall’appartamento e trova
          il compagno in un lago di sangue. Si china sul corpo, palpa la vena del collo e
          socchiude un attimo gli occhi. Poi si lancia all’inseguimento dei due banditi in fuga.
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